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[Sources:
(a) F. Pallottelli, translated by W. G. Cook, Vladimir de Pachmann, Editio Novissima Roma, 1916;
(b) F. Pallottelli, Vladimiro de Pachmann, Editio Novissima Roma, 1916 (in Italian);
(c) F. Pallottelli, "Vladimiro de Pachmann", La Nuova Italia Musicale, Vol. 6, No. 1, 11 January 1933 (in Italian). Source (c) constitutes a re-writing of the first section (pages 11-22) of (b), with two extra items at the end by other authors. It is hoped later to provide an English translation of (c), as well as improvements to Cook's translation of (b). Note the varied division into paragraphs.
This re-publication is copyright © Nigel Nettheim (2005).
Tested with Internet Explorer v.6. This version is dated 3 May 2005.]

(a)
Vladimir de Pachmann

(b)
Vladimiro de Pachmann

(c)
Vladimiro de Pachmann

by F. Pallottelli (1916)
Translated by W. G. Cook

by F. Pallottelli (1916)

by F. Pallottelli (1933)

CONTENTS
INDICE
[INDICE]
11 Who is de Pachmann? 11 Chi è de Pachmann? 1 Pallottelli
23 De Pachmann's daily system of life 23 Come vive Vladimiro de Pachmann?  
31 Of the nature of his excentricities! 31 Quali sono le sue originalità?  
41 Impressions 41 Impressioni  
46 Opinions of the leading Press 46 Giudizi dei principali Giornali  
    7 L. N. I. M
    8 m. g.]

p.11:

p.11:

p.1:

WHO IS DE PACHMANN?

CHI È DE PACHMANN?
 
    Par 1 All'età di ottantacinque anni è morto in Roma, il giorno del 6 Gennaio, Vladimiro de Pachmann, il geniale inimitabile pianista, la cui vita fu tutta votata all'arte.
Par 1-1 WHO is Vladimir de Pachmann? That he is a divine interpreter of the musical art is generally known, but his origin is less widely so. The huge posters announcing one of his concerts proclaim him a Russian, but without naming the precise city of this vast empire, and naturally afford no insight into the mode of life and personal characteristics of this genius, who has entranced the whole world with his masterful performances. Par 1-1 CHI è Vladimiro de Pachmann? Tutti sanno che è un interprete divino della musica. Ma donde viene? Gli enormi cartelloni che annunciano un suo concerto ci fanno noto che egli è russo; ma la Russia è smisurata... Quale fu dunque la sua città natale? Come vive questo genio che fa palpitare il mondo intero? Quali sono le sue originalità? Par 2 Chi non conosce Vladimiro de Pachmann? Tutti sanno che è stato un interprete divino della musica. Ma donde veniva? Gli enormi cartelloni che annunciavano un suo concerto indicavano chiaramente che egli era russo; ma la Russia è smisurata... Quale fu dunque la sua città natale? Come viveva questo genio che faceva palpitare il mondo intero?




Vladimir de Pachmann (Photo Elliot & Fry, London).
Vladimiro de Pachmann (Fotogr. Elliot & Fry, Londra).
[Sources: (a) & (b) p.10.]


Par 1-2 A natural curiosity on this point must have been often awakened, since in spite of the many notices concerning this wonderful man, none have been accurate exponents of his ways of life. This want of information it will be my endeavour to supply to the best of my ability. With due deference I would premise that during the past ten years I have enjoyed intimate intercourse with Vladimir de Pachmann, whose concerts during this period I have organised throughout Europe and America. My special aim will be clearness and precision and such abundance p.12: of detail, as the closing of many sources of information in these troubled war times must obviously allow. Par 1-2 È naturale che molti debbano farsi simili domande, perchè se è stato molto scritto di questo grande artista, di quest'uomo veramente singolare, nessuno ha detto mai la verità riguardo alla sua vita. A tanti punti interrogativi farò di rispondere io, o lettori, nel miglior modo possibile. Con la dovuta modestia, lo altro non dirò che vivo con Vladimiro de Pachmann da ben dieci anni, che in questo periodo di tempo ho organizzato tutti i suoi concerti in Europa e in America. Mi propongo p.12: di essere chiara e preciso in questo mio lavoro, il quale sarà necessariamente succinto, poichè a causa della guerra non posso ottenere altro materiale importante che arricchirebbe questo libretto. Par 3 Del geniale artista molto è stato scritto, di quest'uomo veramente singolare, nessuno ha mai detto la verità riguardo la sua vita. Con la dovuta modestia, io altro, non dirò che ho vissuto a fianco con Vladimiro de Pachmann per oltre venticinque anni, che in questo periodo di tempo organizzai tutti i suoi concerti in Europa e in America.
Par 1-3 Disregarding on the score of brevity all notice of the remote ancestry of de Pachmann, I will be satisfied with the sole mention of his father Vincent de Pachmann, born in Prague of a noble family believed to have been once settled at Aix-la-Chapelle, whose true name was Pachomme, ennobled in the reign of Charlemagne. On obtaining possession of this place the Prussians following their tyrannical custom, changed the title of countless noble families, among which that of Pachomme, which assumed the name of de Pachmann. Par 1-3 Per brevità non andrò ad investigare i lontani antenati del de Pachmann; parlerò semplicemente del padre suo, Vincenzo de Pachmann, nato a Praga da nobile famiglia originaria, si crede, di Aix-la-Chapelle, e il cui vero nome fu Pachomme eletto a nobiltà sotto il regno di Carlo Magno. Quando i prussiani ebbero possesso di Aix-la-Chapelle, cambiarono, secondo le loro tiranniche abitudini, di nome a molte famiglie nobili, tra le quali quella dei Pachomme che si mutò in de Pachmann. Par 4 Non conta accennare al lontani antenati del de Pachmann; ma del padre suo, Vincenzo de Pachmann, nato a Praga da nobile famiglia originaria, si crede, di Aix la Chappelle, e il cui vero nome fu Pachomme eletto a nobiltà p.2: sotto il regno di Carlo Magno, non è possibile non dire qualcosa. Quando i prussiani ebbero possesso di Aix-le Chappelle, secondo le loro tiranniche abitudini, mutarono il nome a molte famiglie nobili, tra le quali a quella dei Pachomme che si mutò in de Pachmann.



A vent' anni.
[In his twenties.
Source: (c) p.2.]



[In his twenties or thirties; from the original layout it is not clear which is meant.
Source: (c) p.2.]




A trent' anni.
[In his thirties.
Source: (c) p.2.]


Par 1-4 Vincent who was of a highly studious turn of mind, wrote a philosophic dissertation at barely 20 years of age, and two years later on the completion of his studies in the Prague university, left for Russia, settling in Odessa of which he obtained the citizenship. Par 1-4 Vincenzo, ch'era studiosissimo, a soli vent'anni scrisse una «dissertazione filosofica»; a 22, compiuti i suoi studii all'Università di Praga, partì per la Russia; si stabilì a Odessa e ne divenne cittadino. Par 5 Vincenzo, che era studiosissimo, a soli vent'anni scrisse una “dissertazione filosofica„; a ventidue, compiuti i suoi studii all'Università di Praga, partì per la Russia; si stabilì a Odessa e ne divenne cittadino.
Par 1-5 In the early years of his stay there, being an accomplished musician and a player on the violoncello, he gave lessons on the theory of music. A teacher in the Institute of the Nobility of Odessa, he became enamoured of one of his pupils, the Countess Anastasia, whom he married at the age of twentyfour. Par 1-5 Nel suoi primi anni in detta città, conoscendo benissimo la musica, e suonando il violoncello, dette delle lezioni di teoria musicale. Fu professore all'Istituto delle Nobili di Odessa, dove s'innamorò di una sua allieva, Contessa Anastasia, che sposò a 24 anni. Par 6 Nei suoi primi anni in questa città, conoscendo benissimo la musica, e suonando il violoncello, dette delle lezioni di teoria musicale. Fu professore all'Istituto delle Nobili di Odessa, dove si innamorò di una sua allieva, Anastasia, che sposò a 24 anni.
Par 1-6 This handsome maiden the scion of an ancient Turkish family, had been made a prisoner by the Russians during their war against the Turks, and on being conveyed to Russia when barely six years old, she was received by a wealthy countess who after a time placed her in the Institute of the Noble ladies aforesaid. The fact that Anastasia was married at the early age of fourteen, is clear evidence of her eastern origin. Par 1-6 La vezzosa fanciulla apparteneva ad antichissima famiglia turca, e fu fatta prigioniera dal russi nella loro guerra coi turchi. Bambina di soli sei anni, appena trasportata in Russia fu ospitata da una ricca contessa e da questa affidata più tardi alle cure dell'Istituto delle Nobili di Odessa. Anastasia andò sposa a Vincenzo di Pachmann a soli 14 anni, il che comprova la sua origine orientale. Par 7 La leggiadra fanciulla apparteneva ad antichissima famiglia turca, e fu fatta prigioniera dai russi nella loro guerra contro i turchi. Bambina di soli sei anni, appena trasportata in Russia, fu ospitata da una ricca contessa e da questa affidata più tardi alle cure dell'Istituto delle Nobili di Odessa. Anastasia andò sposa a Vincenzo de Pachmann a soli quattordici anni, il che comprova la sua origine orientale.



Vladimir de Pachmann and the author.
Vladimiro de Pachmann e l'autore.
1911 — Compilazione di un programma.
[Compiling a program.
Sources: (a) & (b) p.13, (c) p.3.]


1915 — In Inghilterra col violinista Isaye.
[In England with the violinist Ysaye (at the wheel, Pachmann next to him).
Source: (c) p.3.]

Par 1-7 After his marriage Vincent was appointed to the chair of Roman Law in the Lyceum Of Odessa which he retained p.13: for 38 years. At that date the University had not been opened, but, as a testimony to the worth and able tuition of this estimable man, a hall in the University building has been named after de Pachmann. The married life of Vincent and Anastasia was cheered by the birth of thirteen children, of which for the edification of our superstitious readers our Vladimir was the thirteenth! Of this numerous family only four girls and five boys reached the age of maturity. Two of his surviving sisters are still living in Odessa, one married and the other single. Elisabeth, the latter, the favourite of her brother, whom she has not seen for many years, has reached the respectable age of 87. Being his senior by many years she was constant in her attention on the youthful Vladimir, who with remarkable lucidity of memory recalls all her numerous acts of kindness, not unmindful of the choice p.14: Russian delicacies which she was fond of placing before him. It should be borne in mind that this genius, so poetical in his musical art, attaches special importance to his daily meals, deriving much entertainment from a discussion on their analysis and mode of preparation. Par 1-7 Dopo il matrimonio, Vincenzo otteneva la cattedra di professore in Diritto Romano al Liceo di Odessa, dove insegnò per 38 anni. A quel tempo non esisteva ancora l'Università, ma a ricordo e onore di quell'uomo che fu p.13: lustro e decoro degli studii, esiste oggi nell'università di Odessa una sala che si chiama de Pachmann. Dal felice matrimonio di Vincenzo e Anastasia nacquero ben tredici figli. Il nostro grande Vladimiro fu il tredicesimo della felice serie! Ecco una buona lezione per i superstiziosi! Par 8 Dopo il matrimonio, Vincenzo otteneva la cattedra di professore in Diritto Romano al Liceo di Odessa, dove insegnò per trentotto anni. A quel tempo non esisteva ancora l'Università, ma a ricordo e onore di quell'uomo che fu decoro degli studii, esiste oggi nell'Università di Odessa una sala che si chiama de Pachmann. Dal felice matrimonio di Vincenzo e Anastasia nacquero ben tredici figli. Vladimiro fu il tredicesimo della felice serie! Ecco una buona lezione per i superstiziosi!
Par 1-8 Della numerosa famiglia rimasero nove figli, quattro femmine e cinque maschi. Delle sorelle, due vivono tuttora a Odessa, una maritata, l'altra sola, e questa è la prediletta del maestro. Elisabetta è il suo nome; ha 87 anni; ma non vede il caro fratello da lungo tempo. Ella, che è assai maggiore di lui, ebbe molte cure per il giovanetto Vladimiro. Con meravigliosa lucidità egli si ricorda di ogni atto affettivo di lei e con una certa nostalgia rievoca qualche delizioso cibo russo che l'amorosa sorella gli preparava con grande attenzione. Giova p.14: ricordare che quest'uomo di genio, così poetico nella sua musica, dà singolare importanza ai suoi pasti quotidiani, si diverte ad analizzarli a discuterli e vuol sapere come sono fatti! Par 9 Della numerosa famiglia rimasero nove figli, quattro
femmine e cinque maschi. Delle sorelle gli sopravvissero
due: una maritata, l'altra nubile e questa fu la prediletta del
Maestro. Elisabetta era il suo nome, spentasi oltre i
novant'anni. Ella ebbe molte cure per il giovanetto Vladimiro.
Con meravigliosa lucidità, pur nella tarda età, Egli si ricordava
del tenero affetto di lei, e con una certa nostalgia rievocava
qualche delizioso cibo russo che l'amorosa sorella
gli preparava con grande attenzione.

Par 10 Tra le Sue molte bizzarrie v'era anche questa: che Egli
dava singolare importanza al suoi pasti quotidiani; si
divertiva ad analizzarli, a discuterli ed era curioso di
conoscere come eran fatti.
Par 1-8 None of Vladimir's brothers are living. Three in their younger days were officers in the army of the Czar. Next in importance to the great pianist was Simon who died in Russia five years ago aged 87 years. Of his family none have survived him, his wife and an only son having died long before him. Simon was Senator of the Russian Empire and a Professor in the Petrograd University. An eager book collector he left a choice and extensive library, which was given by Vladimir to the University.

Par 1-9 Besides being a great jurist Simon was also a musician and a clever player on the violin. A remarkable collection among which a Stradivarius was left at his death.
Par 1-9 I fratelli di Vladimiro morirono tutti: tre, giovanissimi, furono ufficiali nell'esercito dello Zar; il più celebre dopo il grande pianista, fu Simone che morì in Russia cinque anni or sono, all'età di 87 anni. Della famiglia di quest'ultimo nessuno rimane: la moglie e l'unico figlio morirono assai prima di lui. Simone fu senatore dell'Impero Russo, e professore all'Università di Pietrogrado. Appassionato amatore di libri, lasciò alla sua morte una grandiosa e ricchissima biblioteca che fu da Vladimiro donata alla Università. Simone non fu grande soltanto nella giurisprudenza, ma anche nella musica; suonava a meraviglia il violino, e morendo lasciò pure una meravigliosa collezione di violini, fra i quali era uno Stradivario. Par 11 I fratelli di Vladimiro, morirono tutti : tre, giovanissimi,
furono ufficiali nell'esercito dello Zar; il più noto
dopo il celebre pianista, fu Simone, spentosi in Russia
all'età di ottantasette anni. Simone fu senatore dell'Impero
Russo, e professore all'Università di Pietrogrado. Appassionato
amatore di libri, lasciò alla sua morte una grandiosa e ricchissima biblioteca, che fu da Vladimiro donata all'Università. Simone non fu una personalità soltanto nella giurisprudenza, ma anche nella musica; sonava a meraviglia il violino, e morendo lasciò pure una preziosa collezione di violini tra i quali uno Stradivario.




de Pachmann at the age of forty.
de Pachmann a 40 anni.
[Sources: (a) & (b) p.19.]



A quarant' anni.
[In his forties.
Source: (c) p.2.]


A cinquant' anni con i figli Adriano (a destra) Leonida (a sinistra).
[In his fifties with his sons Adrian (right) and Leonide (left); 'right' here means the viewer's right.
Source: (c) p.2.]

Par 1-10 Some years ago when I was in Rome with Vladimir, I had the pleasure to meet the brother of the celebrated Tschaikowsky, who told me that he was the pupil and friend of Simon. As a notable coincidence he called my attention to the similarity of disposition of the two brothers whose mode of life was so different. In corroboration of his view M. Tschaikowsky favoured me with the following charming anecdote illustrative of Simon's passionate love of music.

Par 1-11 On an examination day at the University, according to M. Tschaikowsky, professors and pupils were awaiting the arrival of the professor to begin proceedings, but as he failed to put in an appearance he went to his home to inquire if this absence was due to illness. On knocking discreetly at his door, this was opened by his aged trusty servant, who in answer to M. Tschaikowsky's eager p.15: enquiries calmly informed him that his master had been engaged with his violin since rising from bed. Being on intimate terms with him I entered his room to ascertain the cause of his absence on examination day. His reply delivered with the utmost calmness and unostentation was: "Listen to this divine music, Art is the sublimest thing in the world". On my venturing to observe that the pupils were awaiting the issue of their trial he replied with the utmost composure: "The pupils can wait, not so Bach's fugues".
Par 1-10 Qualche anno fa, quando ero a Roma con Vladimiro, ebbi il piacere d'incontrare il fratello del grande Tschaikowsky, il quale mi disse che era stato allievo ed amico di Simone. Anzitutto egli mi fece notare quanto, cosa curiosa, si assomigliassero i caratteri di questi due fratelli, ch'erano pertanto completamente diversi nel loro genere di vita. Per meglio illustrare il proprio convincimento, il signor Tschaikowsky mi raccontò questo aneddoto graziosissimo, che rivela l'amore che aveva anche Simone per la musica. «Un giorno di esami all'Università, professori ed allievi eravamo pronti, e si aspettava soltanto il professore de Pachmann per cominciare, ma egli non venne. Allora mi recai a casa sua p.15: per sapere se l'eminente personaggio fosse ammalato. Bussai alla porta molto delicatamente ed il vecchio fedele domestico mi aprì. Alle mie numerose domande rispose tranquillamente che il padrone suonava il violino da quando si era alzato. Io, che avevo con lui cordiale confidenza, entrai nel salone e lo richiesi del motivo della sua assenza in un giorno di esami. Egli con grande calma e semplicità rispose: — Sentite questa musica: è divina! La cosa più grande al mondo è l'arte!
— Ma gli allievi vi aspettano per il loro esame — azzardai timidamente. — Egli rispose senza scomporsi:
— Gli allievi possono aspettare; non già le fughe di Bach! »
Par 12 Molti anni addietro, quando ero a Roma con Vladimiro, ebbi il piacere di incontrare il fratello del grande Ciaikowsky, il quale mi confidò che era stato allievo ed amico di Simone. Anzitutto egli mi fece notare quanto, cosa curiosa, si assomigliassero i caratteri di questi due p.3: fratelli che eran tuttavia completamente diversi nel loro tono di vita. Per meglio illustrare il proprio convincimento Ciaikowsky mi raccontò questo aneddoto graziosissimo che rivela l'amore che aveva anche Simone per la musica. « Un giorno di esami all'Università, professori ed allievi, eravamo pronti e si aspettava soltanto il professore de Pachmann per cominciare, ma egli non si fece vivo. Allora mi recai a casa sua per sapere se l'eminente artista fosse ammalato. Bussai alla porta molto delicatamente ed il fedele domestico mi aprì. Alle mie numerose domande rispose tranquillamente che il padrone suonava il violino da quando si era levato da letto. Io, che avevo con lui cordiale confidenza, entrai nel salone e lo richiesi del motivo della sua assenza in quel giorno di esami.
Egli, con grande calma e 'semplicità, rispose: « Sentite questa musica: è divina! La cosa più grande del mondo è l'arte ».
« Ma gli allievi vi aspettano per il loro esame » - azzardai timidamente.
Egli rispose senza scomporsi: « Gli allievi possono aspettare, non già le fughe di Bach! ».
Par 1-12 Simon de Pachmann was deservedly recompensed with every Russian mark of honour; the collection of his decorations awarded alike to the student and artist, displayed in a frame, is actually in Paris. A suitable memorial has been raised in remembrance of this worthy man. Par 1-11 Simone de Pachmann fu meritamente fregiato di tutte le decorazioni esistenti in Russia, e questi premii al suo valore di studioso e d'artista si trovano raccolti in un quadro che è presentemente a Parigi. Un monumento è stato eretto a memoria di lui. Par 13 Simone de Pachmann fu meritatamente fregiato di p.4: tutte le decorazioni esistenti in Russia e questi premi al suo valore di studioso e di artista si trovano raccolti in un quadro che è presentemente a Parigi. Un monumento è stato eretto a memoria di lui, in vita!



1923 — A Fabriano con gli amici.
[At Fabriano with his friends.
Source: (c) p.3.]


1924 — Nel suo studio a Fabriano.
[In his studio at Fabriano.
Source: (c) p.3.]

Par 1-13 After this brief notice of the nearest relatives of the great master, I will deal exclusively of himself. Par 1-12 Ora, che molto in succinto, vi ho intrattenuto sui più vicini parenti del grande maestro, voglio esclusivamente parlarvi di lui.  
Par 1-14 Vladimir de Pachmann was born in Odessa on the 27th of July 1848, and although his mother had attained her 45th year she nursed him for upwards of a year, a circumstance to which he has ever attributed the soundness of his constitution. From his earliest infancy Vladimir exhibited a decided musical tendency, and at the early age of six began to study the violin under the loving tuition of his father, but displaying at ten a desire to study p.16: the piano, he began under the same guidance to play on the instrument which was to reveal his powerful genius. One day when barely twelve whilst playing Händel's double fugue in C minor, he attracted the attention of a passing gentleman a doct. Morgon who became interested in knowing the name of the able performer of the difficult piece, and who was greatly astonished in learning that this perfect pianist was the youthful Vladimir. At eighteen he had already given public proofs of the talented skill which had gained the universal admiration of Odessa. Many among his chief admirers being aware of Vladimir's longing to pursue his musical studies, which the scanty resources of his father, laden with the support of a numerous family could not gratify, decided to raise a collection, to which many of the aristocracy contributed, by which means sufficient funds were raised to enable Vladimir to enter the Vienna Conservatory Of Music. Par 1-13 Vladimiro de Pachmann nacque a Odessa il 27 luglio 1848; sua madre contava 45 anni quando lo dette alla luce, pure lo allattò per più di un anno, ed egli anche oggi suol dire che da questo proviene la sua forza fisica. Vladimiro fin da bambino dimostrò grande p.16: tendenza all'arte musicale. A sei anni cominciò a studiare il violino, sotto la guida affettuosa del padre. Vladimiro verso i dieci anni manifestò il desiderio d'imparare il pianoforte; infatti, sempre sotto l'insegnamento paterno, cominciò a suonare lo strumento che doveva rivelarci il suo genio. Un giorno, aveva allora 12 anni, suonando la doppia fuga in mi minore di Händel, meravigliò un signore che passava in quel momento sotto la sua finestra, e che volle sapere chi eseguisse così bene quel pezzo tanto difficile. La meraviglia del dottor Morgen, così si chiamava il passante, accrebbe quand'egli potè consta tare che il perfetto esecutore era il piccolo Vladimiro. A 18 anni aveva già dato prova pubblica del suo talento e si era guadagnata l'ammirazione di tutta Odessa. Molti fra i suoi ammiratori più entusiasti, conoscendo il desiderio di Vladimiro di seguitare lo studio della musica, e sapendo anche che le condizioni finanziarie di suo padre non gli avrebbero permesso tale spesa, data la numerosa famiglia, pensarono di fare una colletta, alla quale contribuirono molti dell'aristocrazia. In tal modo si ebbero i fondi necessarii per mandare e mantenere Vladimiro al Conservatorio Musicale di Vienna. Par 14 Vladimiro de Pachmann nacque ad Odessa il 27 Luglio 1848; sua madre, che contava quarantacinque anni quando lo dette alla luce, lo allattò per più di un anno, ed egli soleva dire spesso che da questo. proveniva la sua forza fisica. Vladimiro fin da bambino mostrò grande tendenza all'arte musicale. A sei anni cominciò a studiare il violino sotto la guida affettuosa del padre. Verso i dieci anni manifestò il desiderio di imparare il pianoforte. Infatti, sempre sotto l'insegnamento paterno, cominciò a conoscere i misteri dello strumento che doveva rivelarci il suo genio. Un giorno, aveva allora dodici anni, suonando la doppia Fuga in Mi minore di Händel stupì un signore che passava in quel momento sotto la sua finestra, che volle sapere chi eseguisse così bene quel pezzo tanto difficile. La meraviglia del Dott. Morgen, così si chiamava il passante, crebbe quando egli potè constatare che il perfetto esecutore era il piccolo Vladimiro.

Par 15 A diciotto anni aveva già dato prova pubblica del suo talento e si era guadagnata l'ammirazione di tutta Odessa. Molti fra i signori ammiratori più entusiasti, conoscendo il desiderio di Vladimiro di seguitare lo studio della musica, e sapendo anche che le condizioni finanziarie del padre non gli avrebbero consentito nessun sacrificio finanziario, data la numerosa famiglia, pensarono di fare una colletta alla quale contribuirono molti dell'aristocrazia; in tal modo si raggranellarono i fondi necessari per mandare e mantenere Vladimiro al Conservatorio Musicale di Vienna. Partì il giovanetto pieno di fervore artistico, di speranza.
Par 1-15 Full of hope and artistic zeal he departed for Vienna where he resided two years with the Luksch family. The master often refers to the affectionate attentions received from these good people, not forgetting to add that he was on excellent terms with their cook. The reader will not have forgotten that for this singular nature the pleasures of the table assumed the highest importance, and the worthy cook further testified her regard for the youth by the loan of a sum of money which being unable to refund, he made over to her his gold watch, given to him by a Russian princess as a token of her admiration. Par 1-14 Partì il giovanetto pieno di fervore artistico, di speranza. A Vienna abitò per due anni con la famiglia Luksch. Il maestro frequentemente parla di queste persone che gli erano sinceramente affezionate, e non trascura di dire che era anche molto amico della cuoca di detta famiglia... I lettori certo ricordano, come ho già scritto, che per questo uomo di tanta originalità la cucina è una delle cose più importanti, e la cuoca della famiglia Luksch dimostrò il suo affetto per il giovanetto, prestandogli del denaro che egli non potè mai restituirle, ma le cedette invece un orologio d'oro, che una p.17: principessa russa gli aveva regalato in segno d'ammirazione. Par 16 A Vienna abitò per due anni con la famiglia Luksch. Il Maestro frequentemente parlava di queste persone che gli erano sinceramente affezionate, e non trascurava di dire che era anche molto amico della cuoca di quella famiglia. La cuoca della famiglia Luksch dimostrò il suo affetto pel giovanetto, prestandogli del denaro che egli non potè mai restituirle: le donò invece un orologio d'oro, che una principessa russa gli aveva regalato in segno di ammirazione.



1926 — America.
[Source: (c) p.3.]


I suoi piccoli "amici".
[His little "friends".
Source: (c) p.3.]

Par 1-16 Shortly after his arrival in Vienna he applied to professor Dachs for admission to the high class of the Conservatory, who at once pointed out to him that according to the rules of admission to this grade, pupils were required p.17: to be good musicians and to be able to play the pianoforte, ending with inviting him to return on the following day to afford due proofs of his ability. Par 1-15 Dopo poco tempo che era a Vienna, Vladimir, si presentò al professor Dachs per essere ammesso all'ultima classe del Conservatorio. L'egregio professore gli fece osservare che per ottenere l'ammissione a detta classe bisognava essere un buon musicista e saper suonare il pianoforte; quindi lo pregò di tornare il giorno dopo per dare la dimostrazione della sua capacità. Par 17 Dopo poco tempo che era a Vienna, Vladimiro si presentò al professore Dachs per essere ammesso all'ultima classe del Conservatorio. L'egregio professore gli fece osservare che per ottenere l'ammissione bisognava essere un buon musicista e saper suonare il pianoforte; lo pregò perciò di tornare il giorno dopo per dare la prova della sua capacità musicale.
Par 1-17 With a punctuality rare among artists, Vladimir hastened the next day to keep his appointment, and assisted at professor Dachs' lesson to his pupils; the class being dismissed, he was requested to open his roll and choose the piece he preferred to play, when Vladimir promptly replied that he had no music, but that if the professor would name any musical composition he would try to play it from memory. Professor Dachs turning a stern and almost reproving glance on the youthful Vladimir, objected that the Conservatory was no place for wasting time, and still less for joking, ending by directing him to play whatever he liked, but never to appear again without music. Thereupon young de Pachmann seated himself at the piano and played Liszt's selection from Verdi's Rigoletto. Par 1-16 Vladimiro, puntuale come lo sono pochi artisti, il giorno seguente si recò all'appuntamento, ed assistette alla lezione che il professor Dachs impartiva al suoi allievi. Dopo aver licenziata la classe, Dachs invitò l'aspirante a voler aprire la sua cartella di musica e scegliere un pezzo che meglio potesse eseguire. Vladimiro prontamente rispose che non aveva alcuna musica con sè, e pregò il professore a volergli enunciare una composizione musicale per piano che avrebbe forse eseguita a memoria. Il professore Dachs guardò con aria severa e quasi di rimprovero il piccolo Vladimiro, facendogli osservare che al Conservatorio non c'era tempo da perdere, tanto meno per scherzare, e lo invitò a suonare ciò che voleva, avvertendolo di non presentarsi mai più senza musica. Il giovane de Pachmann sedette al piano e suonò: Rigoletto — Fantasia VERDI-LISZT. Par 18 Vladimiro, puntuale come lo sono pochi artisti, il giorno seguente si recò all'appuntamento, ed assistette alla lezione che il professore Dachs impartiva al suoi allievi. Dopo aver licenziato la classe, Dachs invitò l'aspirante a voler aprire la sua cartella di musica e scegliere un pezzo che meglio potesse eseguire. Vladimiro prontamente rispose che non aveva alcuna musica con sè e pregò il professore a volergli enunciare una composizione per piano che avrebbe forse eseguita a memoria. Il professore Dachs guardò con aria severa e quasi di rimprovero il piccolo Vladimiro, facendogli osservare che al Conservatorio non vi era tempo da perdere, tanto meno per scherzare, e lo invitò a suonare ciò che voleva, avvertendolo di non presentarsi mai più senza musica. Il giovane da Pachmann sedette al piano e suonò: Rigoletto, Fantasia Verdi-Liszt.
Par 1-18 He had no sooner ended playing than the wonderstruck professor bereft of words, ran to call the superior of the Conservatory professor Helmesberger, so that de Pachmann on turning round was struck with dismay at the professor's disappearance, which in his anxious state of mind he attributed to his own faulty execution of the piece. The professor however soon returned accompanied by the director himself, who jointly with expressions of joy were loud in their congratulations to de Pachmann, who played again to the wondering delight of the two teachers. After renewed words of encomium, Professor Dachs requested the youth to prepare for the following day two studies of Chopin. Vladmir [Vladimir] returned punctually, again without music, and in reply to the professor's remarks thereon, expressed his willingness to p.18: play the 24 studies of Chopin in any key that might be required of him. The wondering professors having seated themselves de Pachmann played as he alone could render Chopin. The divine strains being hushed, Professor Dachs sensibly affected, embraced him saying: "I have heard this by Chopin himself; your play is perhaps better, and he could not but be flattered by your perfect rendering". It will not be difficult to realise the enthusiastic reception which attended de Pachmann's admission to the Vienna Conservatory, where he remained from 1867 to 1869, not to study the piano however, Professor Dachs after a few short lessons having frankly acknowledged, that the pupil having excelled the teacher, had no further need of his lessons. Instead Vladimir studied harmony and fugues with professor Bruckner, his success being such that at the final trial he was awarded the large silver medal. Par 1-17 Appena terminato il pezzo, il professore, meravigliato, senza dir parola, corse a chiamare il direttore del Conservatorio sig. Helmesberger. In quel mentre de Pachmann si voltò per vedere il professore, ma grande fu la sua sorpresa nel constatare che era scomparso. Addolorato e sconfortato, pensò di aver suonato tanto male da provocare la fuga del professore; ma questi non tardò a ritornare, in compagnia del direttore del Conservatorio. p.18: Entrambi avevano il viso gioioso; si congratularono con il de Pachmann che suonò ancora destando l'entusiasmo dei due insegnanti. Il professor Dachs, dopo aver rivolte nuove parole di elogio al giovanotto, lo invitò a voler ripassare per il giorno dopo due studii di Chopin. Par 19 Appena terminato il pezzo, il professore, meravigliato, senza dir parola corse a chiamare il direttore del Conservatorio signor Helmesberger. Istintivamente de Pachmann si voltò per vedere il professore, ma grande fu la sua sorpresa nel constatare che era scomparso. Addolorato e sconfortato, pensò di aver suonato tanto male da provocare la fuga del professore; ma questi non tardò a ritornare, in compagnia del direttore del Conservatorio.

p.5: Par 20 Entrambi avevano il viso sereno e lieto : si congratularono con il de Pachmann che suonò ancora destando l'entusiasmo dei due insegnanti. Il professor Dachs, dopo aver rivolto nuove parole di elogio al giovanetto, lo invitò a voler ripassare il giorno dopo per suonare due Studii di Chopin.
Par 1-18 Tornò Vladimiro il domani, ancora senza musica, e al professore che l'interrogava rispose di poter suonare i 24 studii di Chopin e domandava in che chiave dovesse eseguirli. De Pachman [Pachmann] suonò come egli solo può suonare Chopin. Finita la divina musica, il prof. Dachs l'abbracciò commosso e gli disse: «Ho sentito questo da Chopin; voi suonate forse meglio, ed egli sarebbe certo lusingato della vostra perfetta esecuzione». E facile comprendere con quale entusiasmo fu ammesso de Pachmann al Conservatorio di Vienna, dove restò dal 1867 al 1869 e non già per imparare il piano, avendo il professor Dachs, dopo poche lezioni, dichiarato di non aver altro ad insegnare all'allievo che aveva superato il maestro. Vladimiro studiò invece l'armonia e la fuga col professor Bruckner e i suoi splendidi esami furono premiati con grande medaglià d'argento. Par 21 Tornò Vladimiro il domani, ancora senza musica, e al professore che l'interrogava rispose di poter suonare i 24 Studii di Chopin. De Pachmann suonò come egli solo riusciva a suonare Chopin. Finita la divina musica il professor Dachs l'abbracciò commosso e gli disse: « Ho sentito questo da Chopin; voi suonate forse meglio, ed egli sarebbe certo lusingato della vostra perfetta esecuzione ». E' facile comprendere con quale entusiasmo fu ammesso de Pachmann al Conservatorio di Vienna, dove restò dal 1867 al 1869 e non già per imparare il piano, avendo il professore Dachs, dopo poche lezioni, dichiarato di non aver altro da insegnare all'allievo che aveva superato il maestro. Vladimiro studiò invece l'armonia e la fuga col professor Bruchner e i suoi splendidi esami furono premiati con una grande medaglia d'argento.
Par 1-19 On leaving the Conservatory young Vladimir returned to Odessa where he began to give lessons and a few local concerts which excited general admiration. Par 1-19 Terminato il conservatorio, il giovane Vladimiro ritornò a Odessa; cominciò a dar delle lezioni e qualche concerto locale, sempre suscitando grande ammirazione. Par 22 Terminati i corsi al Conservatorio, il giovane Vladimiro ritornò ad Odessa; cominciò a dar delle lezioni e qualche concerto locale, sempre suscitando grande ammirazione.



In viaggio.
[On travel.
Source: (c) p.4.]


Il giuoco preferito.
[His favourite game.
Source: (c) p.4.]

Par 1-20 In 1870 he first heard at Odessa the famous Tausig, who impressed him greatly with his technique and urged him to still further endeavours. He studied alone for 8 years [this sentence is apparently not in the Italian original]. In the same year he went to Kerson, barely five hours distance from Odessa to give a concert in conjunction with the pianist Herschec [details of Herschec or Harschec are not known], which financially failed of success, so that his aged father was under the necessity of proceeding to Kerson to fetch young Vladimir, who had exhausted his resources. Par 1-20 Nel 1870 udì a Odessa il grande Tausig, il quale molto lo impressionò con la sua tecnica, e lo animò a perfezionarsi maggiormente. Par 23 Nel 1870 udì a Odessa il grande Tausig, il quale molto fu impressionato per la tecnica di lui, e lo esortò a perfezionarsi maggiormente.
Par 1-21 Nello stesso anno andò a Kerson a sole cinque ore da Odessa, per dare un concerto col pianista Herschec, ma il risultato finanziario fu disastroso ed il vecchio padre fu costretto ad andare a Kerson per ricondurre a casa il giovane Vladimiro che era rimasto senza denari. Par 24 Nello stesso anno andò a Kerson, a sole cinque ore da Odessa, per dare un concerto col pianista Harschec, ma il risultato finanziario fu disastroso ed il vecchio padre fu costretto ad andare a Kerson per ricondurre a casa il giovane Vladimiro che era rimasto senza denari.
Par 1-21 On completing his 30th year, having lost his father, Vladimir removed with his sister Elizabeth to Leipzig, where under the management of Karl Reineke he gave a concert which was attended with complete success. Leaving somewhat later for Berlin our youthful artist gave a concert in the Architectural Hall which was enthusiastically received and very favourably reviewed. At 32 years he returned to Vienna with the intention of giving a series of concerts. Happening one day to be playing one of Chopin's ballads in Rösendorfer's [Bösendorfer's] piano repository, he chanced to be overheard by Herr Waldmann, a good musical connoisseur who after the first few notes introduced himself to de Pachmann and with rapturous terms, briefly signified his desire to organise a series of concerts on his behalf. It may be said therefore that from that day his career as a pianist had its beginning. Par 1-22 p.18: A 30 anni Vladimiro de Pachmann perdette il padre, ed allora partì con la sorella Elisabetta per Lipsia, ove dette un concerto sotto la direzione di Carlo Reineke, ottenendo grande successo. Partì quindi il giovane art ista per Berlino e dette quivi un concerto nella sala degli Architetti, riportando entusiasmo e critiche favorevolissime. Si recò di nuovo a Vienna quando aveva 32 anni per dare dei concerti. Un giorno nel negozio di pianoforti Rösendorfer [Bösendorfer], mentre suonava una ballata di Chopin, entrò un certo Waldmann, buon conoscitore di musica, il quale, appena udite poche note, si presentò a de Pachmann con grande ammirazione, e, dopo poche frasi, gli disse che avrebbe subito organizzato dei concerti per lui. Da quel giorno, si può dire, incominciò per Vladimiro la carriera di pianista. Par 25 A trent'anni Vladimiro de Pachmann perdette il padre, ed allora partì con la sorella Elisabetta per Lipsia, ove dette un concerto sotto la direzione di Carlo Reineke, ottenendo grande successo. Partì quindi il giovane artista per Berlino e dette quindi un concerto nella Sala degli Architetti, riportando entusiasmo e critiche favorevolissime. Si recò di nuovo a Vienna quando aveva trentadue anni per dare dei concerti.

Par 26 Un giorno nel negozio di pianoforti Bosendorfer [Bösendorfer], p.6: mentre suonava una Ballata di Chopin, entrò un certo Waldmann, buon conoscitore di musica, il quale, appena udite poche note, si presentò a de Pachmann con grande ammirazione, e, dopo poche frasi, gli disse che avrebbe subito organizzato dei concerti per lui. Da quel giorno, si può dire, incominciò per Vladimiro la carriera di pianista.
Par 1-22 He played at the Philarmonic [Philharmonic] Society with enormous success, receiving the warmest praise from prof. Henslick [Hanslick], one of the most celebrated musical critics of his time. Triumph succeeding triumph, the lucky turning point finally began for the artist, who left for Paris, where he played in the philarmonic concerts conducted by Pasdeloup, amid steady rapturous applause.

Par 1-23 From Paris he proceeded to London meeting with like success, and exciting a warm sympathy which has never to this day failed the great artist. In London after one of his concerts he formed the acquaintance of p.20: a young lady pianist, one of his pupils, whom he subsequently married.
Par 1-23 Suonò de Pachmann alla Società Filarmonica riportando il più strepitoso successo e le più favorevoli critiche, specialmente dal prof. Henslick [Hanslick], famoso critico musicale di quel tempo. Par 27 Suonò de Pachmann alla Società Filarmonica riportando il più strepitoso successo e le più favorevoli critiche, specialmente dal prof. Henslick [Hanslick], famoso critico musicale di quel tempo.
Par 1-24 Le vittorie si aggiunsero alle vittorie: la buona stella brillava ormai per quest'artista. Egli partì per Parigi, dove suonò nel concerti filarmonici diretti dal Pasdeloup, destando vivo entusiasmo. Da Parigi passò a Londra dove pure incontrò le più grandi simpatie che tutt'ora sono p.20: vive per lui. A Londra dopo un suo concerto conobbe una giovanetta pianista, che fu sua allieva, e divenne più tardi sua moglie. Par 28 Le vittorie si aggiunsero alle vittorie : la buona stella brillava ormai per quest'artista. Egli partì per Parigi, dove suonò nel concerti filarmonici diretti da Pasdeloup, destando vivo entusiasmo. Da Parigi passò a Londra dove pure incontrò le più grandi simpatie che tuttora sono vive per lui. A Londra dopo un suo concerto conobbe una giovanetta pianista, che fu sua allieva e divenne più tardi sua moglie.
Par 1-24 Full of honours Vladimir returned to Vienna whence he left for Budapest where he became acquainted with Liszt, who expressed great friendship and admiration for him. A lady friend of Liszt who attended the latter in one of de Packmann's [Pachmann's] concerts, told me that the veteran experienced master declared his admiration for the genial de Pachmann whose execution [touch] was such, he added, that he had never been so highly moved before. Liszt and de Pachmann, these kindred souls, were much together, and great was the friendship and admiration of the latter for the aged master. Par 1-25 Coperto di gloria ripartì Vladimiro per Vienna; si recò di poi a Budapest, dove conobbe Liszt, il quale ebbe grande amicizia ed ammirazione per lui. Par 29 Coperto di gloria, ripartì Vladimiro per Vienna; si recò poi a Budapest dove conobbe Liszt; questi nutrì subito grande amicizia ed ammirazione per lui.
Par 1-26 Una signora, amica di Liszt, che accompagnò questi ad un concerto di de Pachmann, mi raccontava quanta ammirazione il vecchio e sapiente maestro manifestasse per il geniale de Pachmann e dicesse che il suo tòcco era tale che altri mai lo avevano tanto commosso. Liszt e de Pachmann furono spesso insieme; le due anime si compresero, ed alta fu l'amicizia e grande l'ammirazione di de Pachmann per il celebre musicista. Par 30 Una signora, amica di Liszt, che accompagnò il geniale grande pianista ad un concerto di de Pachmann, mi raccontava quanta ammirazione il vecchio e sapiente maestro manifestasse per il geniale de Pachmann e dicesse che il suo tòcco era tale che altro mai lo aveva tanto commosso. Liszt e de Pachmann furono spesso insieme; le due anime si compresero, ed alta fu l'amicizia e grande l'ammirazione di de Pachmann per il celebre musicista.
Par 1-25 A month after this memorable encounter Vladimir returned to London, where he was married to Miss Margaret O'Key [Okey] the handsome young lady pianist, whose acquaintance he had formed some time previously. Besides being a skilful pianist this lady was also an excellent composer; her opera Jato has been recently produced at Montecarlo [Monte Carlo] and Paris with signal success. Par 1-27 Un mese dopo tale fortunato incontro, Vladimiro andava a Londra, dove sposava la giovane e bellissima musicista Miss Margherita O'Key [Okey], conosciuta qualche tempo avanti, la quale non solo è pregiata pianista, ma ottima compositrice; l'ultimo suo lavoro è l'opera Jato, data recentemente a Montecarlo e Parigi con grande successo. Viaggiò con madame de Pachmann il nostro Vladimiro, ed entrambi dettero concerti in Europa e in America. Par 31 Un mese dopo tale fortunato incontra, Vladimiro si recava a Londra, dove sposava la giovane e bellissima musicista Miss Margherita O'Key [Okey], conosciuta qualche tempo avanti, nota come pregiata pianista e ottima compositrice; l'ultimo suo lavoro è l'opera Jato, data anni addietro a Montecarlo e a Parigi con grande successo. Viaggiò con madame de Pachmann il nostro Vladimiro, ed entrambi dettero concerti in Europa e in America.
Par 1-26 Journeying together Mr and Mrs de Pachmann gave a number of concerts in Europe and America, everywhere received with the greatest applause. At that time de Pachmann had a house in Paris, where it might be said that he passed the major part of his married life. He was divorced twentyfive years ago from his wife, who bore him three children the first of whom was born at Petrograd where he died, and the other two in London. These are now settled in Paris. During his joint residence with his wife in Paris de Pachmann met in a noted fashionable drawing-room the celebrated French writer Renan, who after having heard de Pachmann play, approached him with the express purpose of declaring his warm admiration p.21: and to request of his host the loan of one of his books wherein in beautiful language he inscribed an eloquent elogium. Unfortunately the volume with its priceless autograph was since lost. Par 1-28 De Pachmann aveva in quel tempo la sua casa a Parigi, dove si può dire che abbia passato la maggior parte della sua vita coniugale. Egli, che è divorziato da 25 anni, ebbe tre figli: il primo nacque a Pietrogrado e colà mori, gli altri due nacquero a Londra e presentemente vivono a Parigi. Quando de Pachmann dimorava con sua moglie, a Parigi, incontrò in un salone artistico il filosofo francese Renan, il quale, dopo aver sentito suonare de Pachmann, lo avvicinò esprimendogli la più alta ammirazione; anzi chiese al padrone di casa uno dei proprii libri sul quale p.21: scrisse bellissime parole di elogio. Disgraziatamente il libro col prezioso autografo andò perduto. Par 32 De Pachmann aveva in quel tempo la sua casa a Parigi, dove si può dire che abbia passato la maggior parte della sua vita coniugale. Egli, che era divorziato da venticinque anni, ebbe tre figli: il primo nacque a Pietrogrado e colà mori; gli altri due nacquero a Londra e presentemente vivono a Parigi. Quando de Pachmann dimorava con sua moglie a Parigi, incontrò in un salone artistico Ernesto Rénan [Renan], il quale, dopo aver sentito suonare de Pachmann, lo avvicinò, esprimendogli la più alta ammirazione; anzi chiese al padrone di casa uno dei propri libri sul quale scrisse bellissime parole di elogio. Disgraziatamente il libro col prezioso autografo andò smarrito.
Par 1-27 De Pachmann also visited Italy, but much to the regret of true lovers of music, only two towns were favoured with his visit, viz; Milan and Florence; of which latter place de Pachmann retains a highly poetical souvenir. Par 1-29 De Pachmann dette pure dei concerti in Italia, ma purtroppo per gli amatori di musica due sole furono le città che potettero ascoltarlo, Milano e Firenze; di quest'ultima specialmente il grande artista conserva un ricordo di poesia profonda. Par 33 De Pachmann dette pure dei concerti in Italia, ma purtroppo per gli amatori di musica poche sole furono le città che potettero ascoltarlo: Milano, Roma, Venezia, Ancona e Firenze; di quest'ultima specialmente il grande artista conservava un ricordo di poesia profonda.
Par 1-28 In 1890 he undertook with Madame de Pachmann his first journey to America for a tour of 25 concerts wherein enthusiasm was raised to so high a pitch that the remembrance thereof still endures, and this in spite of his rare subsequent visits, only six in number, and the fact that it is now upwards of six years since he last crossed the ocean. Letters frequently reach him from American admirers urging him to grant them the further treat of his visit, but the master seems little disposed to risk the irksomeness of the eight day's passage and the chance surprises of the Baby Killers! [soldiers; this was written in 1916, during WW1.] Par 1-30 Nel 1890 si recò per la prima volta in America con madame de Pachmann per un giro di 25 concerti, destando tale entusiasmo che tuttora ne vive negli animi americani il ricordo, ad onta delle sue rare visite in America. De Pachmann si è recato colà sei volte ed ora è più di quattro anni che non traversa l'oceano. Di frequente riceve lettere di ammiratori americani che lo sollecitano a ritornare, ma maestro sembra non amare troppo gli otto giorni di traversata e le sorprese dei Baby Killers! Par 34 Nel 1890 si recò per la prima volta in America con madame de Pachmann per un giro di venticinque concerti, destando tale entusiasmo che tuttora ne vive negli animi americani il ricordo, ad onta delle sue rare visite in America. p.7: De Pachmann si è recato colà sette volte, l'ultima nel 1924-1925.
Par 1-29 Vladimir de Pachmann excited everywhere the greatest admiration. His style is so varied that no one ever tires of hearing him; his concerts being crowded to excess wheresoever a love of music prevails [this sentence is apparently not in the Italian original]. The country in which de Pachmann is best appreciated and where he no doubt plays with greater pleasure is England, whose people while fully alive to the excellence of his powers, make every allowance for his excentricities [sic], cherishing the man quite as fully as the artist. De Pachmann thoroughly realising the sincerity of this admiration is happy in mounting his stand when about to address a few words to the public of whose friendly welcome he is fully assured.

Par 1-30 De Pachmann's personality is no mystery for his English admirers who realise that this artist is not an p.22: ordinary mortal, but rather a heavenly child enraptured by his music. During his concerts de Pachmann is wholly absorbed in his piano; the man seems totally to disappear, and an angel spirit from remote fairy spheres to be hovering over the ivory keys. The audience is equally lost in rapt oblivion and this complete self-abandonment of our minds is brought about by the self-abandonment of the great artist who raises the public to the highest realms of poetry. Hence it is that on leaving his concerts we are pervaded with a strange feeling of indifference to the concerns of daily life. De Pachmann is happy when playing but his satisfaction is enhanced when he sees and realises that his hearers fully understand him; when their countenances exhibit signs of emotion, and their eyes fill with tears, his spirit seems to pervade the hall, wherein the mute spirits seem to be tremblingly attracted towards him. At this point the divinely poetic dream attains the highest stage of human commotion.
Par 1-31 Vladimiro de Pachmann desta entusiasmo ed ammirazione ovunque; ma la nazione dove questo artista è più amato e dove forse egli suona con più piacere è l'Inghilterra. Il popolo inglese ha capito perfettamente questo genio, e perdona, anzi si compiace delle sue stravaganze, lo asseconda, e ama infine, oltre all'artista, l'uomo. Par 35 Vladimiro de Pachmann destò entusiasmo e ammirazione ovunque; ma la nazione dove questo artista è stato più amato e dove forse egli suonava con più piacere è l'Inghilterra. Il popolo inglese intuì, comprese, ammirò profondamente questo genio, e perdonò, anzi si compiacque delle sue stravaganze, lo assecondò, ed amò infine, oltre l'artista, l'uomo.
Par 1-32 De Pachmann sente ed apprezza altamente questa ammirazione; è lieto e sorridente quando sale sulla pedana: sa di poter fare il suo discorsetto al pubblico, perchè il pubblico gli è amico e lo ama sinceramente. La personalità di de Pachmann appare molto chiara agli inglesi; essi hanno capito che quest'artista non è un uomo in tutto normale, ma un divino fanciullo estasiato della musica. Durante il concerto, de Pachmann s'abbandona completamente al suo piano, l'essere umano sparisce, e uno spirito angelico sembra venga da lontani e fantastici p.22: regni a sfiorare i tasti d'avorio dello strumento. Pure noi tutto dimentichiamo udendolo, e questo completo abbandono dell'anima nostra lo dobbiamo all'abbandono del grande artista che ci innalza alle vette più alte della poesia. Par 36 De Pachmann sentì ed apprezzò altamente questa ammirazione; era lieto e sorridente quando saliva sulla pedana, sapeva di poter fare il suo discorsetto al pubblico, perchè il pubblico gli era amico e lo amava sinceramente. La personalità di de Pachmann apparve molto chiara agli inglesi; essi avevano intuito che quest'artista non era un uomo in tutto normale, ma un divino fanciullo estasiato dalla musica. Durante il concerto, de Pachmann s'abbandonava completamente al suo piano, l'essere umano spariva, e uno spirito angelico sembrava venisse da lontani e fantastici regni a sfiorare i tasti d'avorio dello strumento. Noi tutto dimenticavamo udendolo, e quel completo abbandono dell'anima nostra lo dovevamo all'abbandono del grande artista che ci innalzava alle vette più alte della poesia.
Par 1-33 È per questo che uscendo da un suo concerto tutto ci sembra strano e che restiamo, per i primi istanti, come sbalorditi alla vita quotidiana. Quando de Pachmann suona, è felice, ma la sua felicità sarà maggiore se vedrà e sentirà che gli uditori lo comprendono. Quando scorge i visi commossi, gli occhi velati di lacrime sembra maggiormente che il suo grande spirito aleggi per la sala, dove le silenziose anime salgono tremanti verso di lui. Allora il sogno divinamente poetico raggiunge le più grandi altezze della commozione umana. Par 37 E' per questo che uscendo da un suo concerto tutto ci sembrava strano cosi da restare per i primi istanti, come sbalorditi, di fronte' alle sue graziose bizzarrie. Quando de Pachmann suonava era felice, ma la sua felicità era maggiore se notava e sentiva che gli uditori lo comprendevano. Quando scorgeva visi commossi, gli occhi velati di lacrime sembrava maggiormente che il suo grande spirito aleggiasse per la sala.

Par 1-38 Allora il sogno divinamente poetico raggiungeva le più grandi altezze della commozione umana.
    Par 1-39 Nutrì infine un grande amore per l'Italia e per il Duce, di cui era un entusiasta ammiratore. Spirito magnanimo e benefico, durante la guerra suonò spesso a favore della Croce Rossa, della Dante Alighieri, della Società di Beneficenza Italiana a Londra, ad Ancona pro Scuola Pergolesi.

Par 1-40 Dopo la guerra, diede concerti, dinanzi a sale plaudenti ed entusiaste, all'Augusteo, e poi sempre a Roma, al Teatro Quirino pro Scuola Musicale dell'Istituto di Perfezionamento per gli Stranieri, istituito a Tivoli, e alla Filarmonica per una solenne commemorazione di Chopin, e ancora ad Ancona, Venezia, Fabriano e in altre città. L'ultimo giro di concerti si svolse in Inghilterra, quattro anni addietro e fu una serie di trionfi indimenticabili.
FRANCESCO PALLOTTELLI



de Pachmann when he takes his month's holiday.
de Pachmann durante il suo mese di riposo.
[Sources: (a) & (b) p.24 (cropped).]



De Pachmann with some of his friends during his month's holiday.
De Pachmann con alcuni suoi amici durante il mese di riposo.
[Sources: (a) & (b) p.27.]



de Pachmann and one of his young friends.
de Pachmann ed una delle sue giovani amiche.
[Sources: (a) & (b) p.29 (cropped).]



p.23:

p.23:
 

DE PACHMANN'S DAILY SYSTEM OF LIFE

COME VIVE VLADIMIRO DE PACHMANN?
 
Par 2-1 A brief notice of the every day life of the famous artist will not be out of place. As a rule he awakes about eight and breakfasts at nine, this meal usually consisting of fruit, bread and butter, two eggs and two cups of Russian tea, which he himself prepares with every possible care. On the completion of this hearty repast he lights up a huge havannah of which he is very fond, and which he retires to smoke in the privacy of his bedroom, returning to bed till lunch time, unless his sleep has been unusually sound and refreshing, in which case this time is devoted to his favourite pastime of reading literary and philosophical works, of which he had amassed enough to form a fair library, when he gave himself up entirely to the study of mineralogy. Whilst not entirely giving up his former tastes be has now devoted some time to the perusal of modern literature. Par 2-1 TORNERÀ gradita al lettori qualche notizia sulla vita intima di questo grande artista. Abitualmente de Pachmann comincia la sua giornata svegliandosi verso il le otto; egli prende il suo breakfast alle nove, che è quasi sempre composto di frutta, due uova, pane e burro e due tazze di thé russo che prepara egli stesso con molte precauzioni. Finito il suo primo voluminoso pasto, accende un grosso sigaro avana e torna in camera sua a gustarsi il delizioso tabacco, perchè il fumare è uno dei suoi maggiori piaceri.

Par 2-2 La mattina ritorna quasi sempre a letto fino all'ora di colazione, ma se ha ben dormito durante la notte e non si sente stanco, legge libri letterarii o filosofici. La lettura lo diverte. Ebbe in un periodo della sua vita grande passione per i libri e ne accumulò tanti da poter avere una bella biblioteca; poi cambiò idea, e si dette completamente alla mineralogia; ora, pur non abbandonando le sue pietre preziose, legge con grande interesse gli autori moderni.
 
Par 2-2 The morning thus employed, he proceeds after a careful toilet, to the dining room, but with true childlike p.24: glee, indulging in his favourite game of hide and seek, behind doors and curtains, and cheered with this innocent diversion, sits down to lunch which is invariably preceeded [preceded] by the following operation. The reader must be informed that the master has ever beside him a tiny bowl filled with wine and water with which in his dread of microbes he cleanses anew the already spotless plates and cutlery. It were useless to attempt to convince him of the inutility of his proceeding, he being firmly persuaded that the precaution is necessary to secure his lifelong immunity. Blessed ingenuity and thrice blessed childlike nature which is beyond the reach of the pessimistic suggestions of nowaday theories! Par 2-3 p.24: Passata così la mattinata, dopo un'accurata toilette, esce di camera per andare nella sala da pranzo, ma come un fanciullo, o meglio un vero bambino, si nasconde dietro la porta e vuol essere cercato, oppure si diverte a cercare qualcuno che si sia nascosto. Contento per il prediletto giuoco, comincerà la colazione di buon umore, ma prima di mangiare compirà una piccola operazione singolarissima.

Par 2-4 Dirò al lettori che il maestro ha sempre un piccolo bowl che riempie con acqua e vino, e rilava con questo, per paura dei microbi, i suoi piatti e le sue posate. Nessuno potrà fargli comprendere che questa è una fatica inutile; egli è convinto che con tali precauzioni si vive molto a lungo. Beato l'illuso! Beato il fanciullo ignaro che non è tormentato dal pessimismo cinico dell'anima moderna!
 
Par 2-3 Attached to life and desirous to enjoy it as long as possible, he stands a better chance of leading a calm and tranquil existence than many who with their misguided notions, render their lot in life more painful than it might have possibly been. Egli vuol vivere; tiene alla vita, e con tale convinzione vivrà certo più tranquillo e sereno di quelli che con le loro idee sbagliate, riguardo a questa nostra esistenza, la rendono più triste, più dura p.25: di quanto realmente sia.  
Par 2-4 p.25: Blessed with an excellent appetite his satisfaction is great when the fare is to his liking, and damped whenever it is not to his taste. His table talk is usually restricted to the quality of the food and the various modes of dressing it. At times however when the conversation strays to musical or philosophical subjects, or the science of mineralogy, he becomes unconscious of the fact that he is at table and is unknowingly led to partake of unwelcome dishes, and to omit the purification of his plate. Strange inconsistencies of a singular nature! Egli mangia sempre coli grande appetito ed il suo umore diventa ottimo ad un buon piatto, o triste se la cuoca non ha assecondato il suo buon gusto. In generale le sue conversazioni a tavola riguardano la cucina e la qualità dei cibi; ma se incominci una discussione musicale, o filosofica, o di mineralogia, dimenticherà completamente che è a tavola e mangerà senza accorgersi delle pietanze che non gli piacciono, e molto probabilmente non laverà il suo piatto! Stranezze di un'anima singolare!  
Par 2-5 In the afternoon after an hour's rest solaced by one of his huge cigars, he opens his piano which is always carefully locked, dusts it, examines the keys, arranges the stool, and after a quarter of an hour devoted to these preliminaries, begins with remarkable patience to rehearse his technical exercises, winding up with his favourite pieces or practising for his concerts. At such time he is quite fond of company, even of that of my dog Chow-Chow-Sain, who enjoys his favour and whom he often addresses during his play! Often when listening outside his study door, I have heard him exclaim at some well executed part "Bravo! Bien joué!". This seems conclusive evidence that during his concerts de Pachmann unconsciously holds communion with the public. In his younger days he thought nothing of playing ten hours a day, but he is now satisfied with four, and after the concert p.26: season he allows himself a full month's rest. Of an evening after dinner he is fond of a game of cards or dominoes, and is much pleased when favoured by chance. Occasionally he returns to the piano and plays till a late hour, this being his favourite time. Par 2-5 Nel pomeriggio si riposa sempre per un ora fumando un grosso sigaro; quindi apre il suo piano che è sempre scrupolosamente chiuso a chiave, lo spolvera, ne esamina i tasti, accomoda il sedile, e, dopo un buon quarto d'ora di preparativi, suona con mirabile pazienza degli esercizii di tecnica, e si abbandona poi al suoi pezzi favoriti, o studia per i concerti. Grato gli è che qualcuno vada a udirlo; perfino Chow-Chow-Sain, il mio cane preferito, fa gran piacere al maestro il quale spesso si rivolge al fido animale eseguendo un pezzo! Molte volte mi sono messo dietro la porta del suo studio, mentre suona tutto solo, e l'ho udito gridare, ad un passaggio bene eseguito: «Bravo! Bien joué!» Ciò prova come nel suoi concerti inconsciamente de Pachmann rivolga la parola al pubblico.

Par 2-6 Nella sua gioventù ha suonato fino a dieci ore al giorno; ora ne suona quattro, e dopo la stagione del concerti si p.26: prende un mese di riposo. La sera, dopo il pranzo, gli sai à grato giocare a carte o a domino e gli farà molto piacere di vincere la partita!

Par 2-7 Spesso va di nuovo al piano e suona fino a notte alta, perchè egli suona a preferenza durante le ore notturne.
 
Par 2-6 Occasionally he indulges in a solitary game of cards, and rarely retires to rest before three or four in the morning. During his tours however all this is changed. It is astonishing to note the careful attention which this genial artist bestows on every minute arrangement of his journey. Punctual to excess he has never been known to lose a train, and to the best of my knowledge the only occasion on which he failed to appear at a concert was due to a mouse, an animal of which he has the utmost horror. This occurred in a town in England where contrary to his custom he had retired early, when about midnight, his slumbers were disturbed by the grating noise of a tiny rodent. Full of alarm he raised himself to a sitting posture, without daring to strike a light or ring the bell which was unfortunately beyond reach. In this far from comfortable position he remained till daybreak, by which time the alarm and nervous shock had resulted in a feverish attack, which confined him to his bed for a fortnight. Talvolta giuoca solo con le carte e non va quasi mai a letto prima delle tre o le quattro del mattino. Tutto però cambia durante le tournées. È meraviglioso osservare come quest'uomo geniale metta tutta la sua attenzione al viaggio e ai più minuziosi particolari di questo. Egli non ha mai perduto un treno e tiene ad essere puntuale. Una volta sola, che lo sappia, ha mancato ad un concerto e per la colpa di un topo! Egli teme molto queste piccole bestie. Si trovava il maestro in una città dell'Inghilterra: la sera avanti del concerto si coricò, cosa insolita, molto presto, ma verso mezzanotte sentì il rumore particolare e lo stridìo di un topo. Tutto spaventato si sedè sul letto senza avere il coraggio di accendere il lume, nè suonare il campanello, anche perchè queste cose erano lontane da lui. Rimase quindi in quello stato finchè si fece giorno, ma lo spavento e la tensione nervosa gli procurarono una febbre alta che lo costrinse a stare in letto per quindici giorni.  



Al lavoro.
[At work.
Source: (c) p.6.]






My dog Chow-Chow-Sain listening to the master.
Il mio cane Chow-Chow-Sain mentre ascolta il maestro.
[Sources: (a) & (b) p.25.]


Par 2-7 De Pachmann lives solely for his art, and while exacting in many trifles, troubles himself slightly, with the practical concerns of life. He is quite unable in fact to understand how a bank is able to pay interest on the sums placed in its care. How often in crowded halls have I seen de Pachmann with lowering brow and evident signs of annoyance, because the numerous audience had failed to understand him, and was insincere in its applause. On such occasions he refrains from those characteristic p.28: actions of his and the utterance of those words which some unmusical critic has qualified as the tricks of the trade by which de Pachmann realises his triumphs. Such they certainly are not, as, with my many years experience, I can safely affirm that his is a childlike nature impatient of ordinary restraints and unfamiliar with the demands of life. Par 2-8 De Pachmann vive interamente per la sua arte: è in verità minuzioso per certe piccole cose, ma non ha nessun senso pratico della vita. Ad esempio, non si può render conto perchè la banca paghi gli interessi di una somma di denari in essa depositata.

Par 2-9 Quante volte mi son trovato in affollatissime sale, ed hò veduto de Pachmann diventar serio, agitato perchè p.28: sentiva che quel numeroso pubblico non lo capiva e che l'ovazione non era sincera.
Allora non fa quel suoi atti caratteristici e non dice quelle parole, che da qualche antimusicale sono chiamati i tricks con i quali de Pachmann ottiene il successo. No; non sono tricks; dopo molti anni di esperienza posso affermare che egli ha un'anima infantile che non può e non sa controllare; è soltanto un ingenuo della vita.
 
Par 2-8 On other occasions I have assisted at concerts which through various causes, not excluding faulty organisation have failed financially, but if the scanty attendance exhibited a proper degree of enthusiasm, I have noticed that de Pachmann was radiant, though aware that the receipts were meagre, as if this were no concern of his. As long as even a few among those present reciprocate his feelings and appreciate the perfect rendering of his play, he infuses into it all the passionate fervour at his command. The programme has been long ended but he cannot wrench himself away from his piano. Such is the artist! Par 2-10 In altre occasioni ho assistito a dei concerti che per molte ragioni, e anche per cattiva organizzazione, furono disastrosi come finanze; ma se quel poco pubblico era entusiasta, ho visto de Pachmann felice; egli sa che l'affare è cattivo, ma ciò non lo riguarda; ci sono poche anime che lo comprendono, che sentono la dolcezza della su a perfetta interpretazione, ed egli suona con tutta la, passione di cui è capace. Il programma è da lungo tempo' finito, ma egli non vuole staccarsi dal piano. Ecco l'artista!  
Par 2-9 De Pachmann is extremely fond of bright shining stones such as rare emeralds, rubies, diamonds and other costly gems of nature's production. Of these he possesses a valuable collection which is deposited in a bank safe. Par 2-11 De Pachmann ama le pietre che luccicano, ama i preziosi smeraldi, i rubini, i diamanti, e tutte quelle bellezze che natura può dare. Egli ha una bella collezione di pietre preziose che è ora al sicuro in una banca.  
Par 2-10 Wonderful to relate his interest and fancy for mineralogy date from his first musical success. I can well remember that whilst forming his collection de Pachmann used to spread these magnificent coloured stones on a table p.29: near his piano, and calling me used to say: "Sit down and listen while I reproduce all these varied colours by my play". In effect every varied shade from the palest rose to the deepest green, every phrase of his had its hue. These were never to be forgotten moments in which I could clearly distinguish in his different crescendos and decrescendos from pppp to ffff, the various tones of green, azure, red and yellow of his gems. Par 2-12 E' strano che la passione e lo studio della mineralogia datino dal suo primo trionfo musicale. Mi ricordo che quando de Pachmann preparava la sua collezione, soleva spargere le magnifiche pietre colorate su di una tavola, p.29: vicina al piano, e mi diceva: «Adesso sedetevi ed ascoltate; io riprodurrò suonando tutti questi colori». Infatti dal rosa più tenui al verdi più intensi, ogni sua frase aveva un colore. Questi furono per me momenti indimenticabili e vedevo infatti nel differenti crescendo e decrescendo, dal p p p p ai f f f f, i diversi verdi, azzurri, rossi, gialli delle sue belle gemme.  
Par 2-11 Since his collection has been completed de Pachmann goes out very little, and whenever I suggest a walk in the fresh air for the benefit of his health, his invariable reply is "as to fresh air I can get plenty by opening my window, and as to exercise I have only to run my fingers over the keys". Par 2-13 Da quando la collezione è completa, de Pachmann esce pochissimo, e quando gli dico: «Maestro, perchè non andate a fare una passeggiata? l'aria vi farà bene», egli mi risponde: «Per avere dell'aria ho soltanto da aprire la finestra; la passeggiata la faranno le mie dita sul pianoforte!».  
Par 2-12 De Pachmann rarely goes to the theatre. Once in New York I took him to hear a comic play but the discordant strains of the Orchestra soon drove him home again. He is fond of going to the opera to hear Caruso whose divine voice has such power over him as to make him weep like a child! Spite of the usual musical accompaniments which he rails against, he p.30: delights in moving pictures which absorb his whole attention to such a point, that he is incessantly soliciting explanation of such parts of the scene as are beyond his comprehension. Such is the childlike nature of his questions that one fails to realise that they are raised by one who but the day previously has enthralled two thousand people. Many are the simple questions put by de Pachmann in the course of the day, but greater by far is the number of wondering doubts arising in our minds at the thought of this excentric yet highly poetical temperament, which is not proof against the seductions of a good dinner; his generous disposition, the complex nature of this childlike being, whose faults must be overlooked in consideration that with his divine art he can procure us moments of sweet oblivion, and afford solacing comfort to numberless afflicted and grateful minds. Par 2-14 De Pachmann non va quasi mai a teatro; una sola volta a New York lo condussi ad un'operetta comica, ma le stonature dell'orchestra lo fecero subito tornare a casa. Con gioia si reca all'opera, quando canta Caruso; la divina voce di questo grande artista lo commuove fino a farlo piangere come un bambino! Il cinematografo lo diverte assai; inveisce un po' contro la cattiva musica che vi si p.30: fa, ma lo spettacolo lo assorbe in tal modo che dimentica tutto e non fa altro che domandare spiegazioni del dramma che non può capire da solo. È proprio come un bambino e le sue domande sono puramente infantili. Sembra impossibile che sia quello stesso che ha commosso il giorno prima duemila persone!

Par 2-15 Molte sono le domande puerili che de Pachmann rivolge durante la giornata; ma sono certo di più i punti interrogativi che sorgono nell'anima nostra pensando a quest'originale artista, pensando al suo cuore generoso, pensando infine a questo fanciullo dall'anima complessa, cui tutti i capricci sono perdonati perchè sa con la sua arte divina darci dei momenti di completo oblio, e sa consolare tante anime dolorose che gli sono di questo infinitamente grate.
 



[Text: With best wishes from Tom Titt.
Sources: (a) & (b) p.30.]



A Cartoon by Mr. David Wilson.
Un manifesto di Mr. David Wilson.
[The musical score is taken from the Chopin Prelude op.28/24 in d minor. Underneath are people presumably queueing for tickets or arriving for the concert.
Sources: (a) & (b) p.35.]



From "San Francisco Evening Post".
Dal "San Francisco Evening Post".
[Title: "De Pachmann Hears Hadley's Symphony."
At top: "Hadley's "Four Seasons" Symphony opens with 'Winter' (moderato maestoso F minor 3-4) – with theme as follows –". {musical score}.
Underneath: "The second principal theme of 'Winter' is {musical score}.
At bottom: "The Music Master Shows His Approval of the First Movement "Winter" at the San Francisco Orchestra's Rehearsal.

The composer/conductor is Henry Kimball Hadley (1871-1937). His Symphony No. 2 in F minor "The Four Seasons" is dated 1901. In 1911 he became the first conductor of the newly formed San Francisco Symphony. The cartoon probably belongs to January - February 1912, when Pachmann was 64.
Sources: (a) & (b) p.37.]



p.31:

p.31:
 

OF THE NATURE OF HIS EXCENTRICITIES!

QUALI SONO LE SUE ORIGINALITÀ?
 
Par 3-1 CHIEF among these is the fixed recollection of a former lady friend of his sister's, married to a Russian general, a Madame Slepouchkine whose memory is devoutly cherished by de Pachmann who delights in recounting many curious anecdotes concerning this strange character who according to his account must have been the true personification of the spirit of contradiction.

Par 3-2 As an instance he affirms that on a cold day she would assert that the weather was mild and put on summer attire, whereas when it was bright and sunny she would complain of the cold and don her furs!! Again when Madame Slepouchkine was invited to dinner by Miss de Pachmann she used to try to eat her soup with a fork saying that it was delicious, and whenever after dinner Vladimir as a joke would play some light piece, she would applaud it as the wonderful work of Beethoven, but when the young artist really played some classic piece, she would not hesitate to call it a graceful waltz! p.32:
Par 3-1 UNA delle sue più grandi originalità è il ricordo continuo di una signora amica di sua sorella, e moglie di un generale russo.

Par 3-2 Madame Slepouchkine era il suo nome, chè l'eroina morta, ma vive sempre nell'anima di de Pachmann, il quale molto si diverte a raccontare aneddoti curiosi di questa strana figura, che da quanto lui racconta sembra sia stata la personificazione della contraddizione.
Per esempio, egli afferma che quando le giornate erano fredde, ella diceva che era bel tempo e si vestiva da estate, quando invece splendeva il sole e faceva caldo, si lagnava del freddo e si copriva di pellicce!! Quando poi madame Slepouchkine era invitata a pranzo dalla signorina de Pachmann, cercava di mangiare la minestra con la forchetta, affermando che era deliziosa, e se Vladimiro dopo il pranzo suonava per ridere della musica leggera, ella lodava quel pezzo di Beethoven dicendo che era meraviglioso; se invece il giovane artista suonava della p.32: musica classica, aveva il coraggio di dire che il valser era grazioso!...
 
Par 3-3 De Pachmann further relates that when this extraordinary creature went to church, she would carry a pack of cards or some irreligious work instead of her missal. Again, still by his account, when he went with his sister to call on this excentric lady she would receive them with profuse compliments, but at the same time turning towards her maid would remark: "What a bore these people are to make me waste my time!" De Pachmann adds that in spite of her excentricities Madame Slepouchkine was highly good natured, a circumstance to which she probably owed her distressed condition at her death.

Par 3-4 I cannot myself vouch for the actual existence of this strange being, but I can certify that whoever has known de Pachmann even for a short time, is familiar with the name of Madame Slepouchkine, to whom he constantly refers, displaying much fervent imagination in the recital of anecdotes concerning this lady. Whenever it chances to rain he is almost invariably wont to exclaim, "if Madame Slepouchkine were here she would say that we must take advantage of the fine weather to go out".

Par 3-5 Again when wishing good night he would add Madame Slepouchkine would say "good day" concluding with a hearty laugh. Occasionally when he meets with persons who are not to his liking he greets them with politeness, but as soon as he finds himself with his intimate friends he will exclaim: "It has been my turn today to act the part of Madame Slepouchkine!!!"
Par 3-3 De Pachmann racconta pure che quando questa straordinaria persona andava in chiesa, invece di portare il libro di preghiere portava un mazzo di carte o un libro antireligioso. Alle volte, sempre a detta del maestro, egli andava con sua sorella a far visita alla strana signora; questa li accoglieva con i complimenti più lusinghieri, ma soleva pure rivolgersi verso la sua cameriera e dire: «Questa gente mi secca sempre, facendomi perdere tempo!»

Par 3-4 De Pachmann assicura pure che Madame Slepouchkine, nonostante la sua Finzione, aveva ottimo cuore e mori forse per questo nella più squallida miseria. Non posso certo garantire ai lettori l'esistenza di questa strana figura, ma posso dire che chi conosce de Pachmann, anche da poco tempo, conosce madame Slepouchkine; egli ne parla continuamente, e la sua fantasia è molto fervida per raccontare barzellette su questa signora. Quasi sempre, quando piove, il maestro dice: «Ah! se ci fosse, madame Slepouchkine direbbe che il sole splende e bisogna approfittarne per uscire». Oppure, quando la sera augura la buona notte, spesso esclama: «Madame Slepouchkine direbbe: buon giorno!!» e poi: ah! ah! una grande risata.

Par 3-5 Qualche volta quando si trova con persone che a lui non sono simpatiche, è gentile e garbato, ma appena si troverà con gli intimi dirà: «Oggi sono stato lo madame Slepouchkine!!»
 
Par 3-6 This is undoubtedly his principal freak, but it is no easy matter without being acquainted with de Pachmann to form a correct notion of this extraordinary person. I have endeavoured however to throw some light on this mysterious Madame Slepouchkine, the imaginary companion of the great pianist. Par 3-6 Questa è la sua maggiore originalità; ma è forse difficile, senza conoscere de Pachmann, farsi un'idea di questa straordinaria persona, che è la compagna immaginaria del grande pianista.  
Par 3-7 p.33: Once, in his younger days before leaving Odessa, he played the following joke on an aged female piano teacher. Calling at her dwelling place he requested to know if she would kindly undertake to give him lessons. The old lady who was so deaf as to need an ear-trumpet willingly agreed to begin at once, the terms being two roubles an hour. After seating him at the piano the teacher told him to play a scale, which he proceeded to do after the manner of a three year old infant who does not know with which finger to begin. On seeing this the old lady protested that as he had not the slightest idea of the piano she would have to begin with the most elementary rules. After some introductory explanations wishing to give her new pupil a foretaste of the beauty of good music, she favoured him with a performance of the "Virgin's prayer". I leave the reader to judge what must have been the effect of this almost deaf old lady's playing. De Pachmann not to endanger the result of his joke had to endure patiently her poor efforts, which being ended he begged her to resume her ear-trumpet, as he intended to repeat the piece himself. Objecting that for a beginner this was an unlikely feat she consented to the trial. He thereupon began to play but before he had ended the impression produced on the poor old lady was such that she nearly fainted on the settee. De Pachmann to console her revealed his name which greatly impressed her, and to relieve her evident distress the joke loving master ever afterwards supplied her with food and money. Par 3-7 p.33: Una volta, quando era ancora a Odessa, e giovanisimo, volle fare uno scherzo ad una vecchia maestra di pianoforte. Andò a casa di lei e le chiese se voleva esser così gentile d'incominciare a dargli delle lezioni. La vecchia era quasi sorda e doveva usare il corno acustico; ad ogni modo accettò e subito combinarono per il prezzo di due rubli all'ora. La maestra fece sedere de Pachmann al piano e lo pregò di fare una scala. Egli fece quello che avrebbe fatto un bambino di tre anni, che non sappia con quale dito incominciare. Allora la vecchia signora gli fece osservare che lui non aveva alcuna idea del pianoforte e avrebbe dovuto cominciare dal più elementari principii. Dopo avergli spiegato qualche cosa, la maestra volle far gustare al nuovo allievo un buon pezzo di musica ed infatti gli suonò «la preghiera della Vergine». Lascio immaginare al miei lettori che cosa doveva essere l'esecuzione di quella vecchia quasi sorda. Ad ogni modo de Pachmann dovette ascoltare con pazienza tutte le stonature; ma si conteneva dal ridere, perchè voleva che il suo scherzo riuscisse bene. Finita l'esecuzione, de Pachmann pregò la buona maestra di volersi accomodare, di prendere il corno acustico chè avrebbe forse risuonato quel pezzo; la maestra gli fece osservare che ciò era impossibile per un principiante, ma poi lo lasciò fare. Infatti de Pachmann cominciò a suonare la composizione; ma non potè finire perchè fu tanta l'impressione provata dalla maestra ch'ella quasi svenne sul divano. De Pachmann la consolò, le disse il proprio nome che molto meravigliò la poveretta, e siccome ella si trovava in miseria, il burlone le mandò sempre dei denari e delle provviste. p.34:  
Par 3-8 On a certain day I had accompanied de Pachmann to a concert at the Crystal Palace. When this was ended two p.34: handsome girls entered the artist's room to solicit the master's signature to their programmes. Pleading fatigue he explained that his refusal being general he could not accede to their wishes without being guilty of favouritism. Obviously dissatisfied the two girls retired, lingering on the steps leading to the station. As we passed by, the fair haired girls renewed their appeal to which he answered: "I will sign your programme if you will reward me and my manager with a kiss". The young girls having accepted these terms he gave them the required signature with much evident satisfaction. Par 3-8 Un giorno avevo accompagnato de Pachmann per un concerto al Cristal Palace. Finita l'esecuzione due belle ragazze vennero nella sala degli artisti per avere i programmi firmati dal maestro. Egli disse che era stanco, che aveva rifiutato a tutti e non poteva fare parzialità. Le signorine se ne andarono malcontente e aspettarono il maestro sulle scale che conducono alla stazione. Quando passammo, le graziose biondine rinnovarono la domanda; allora de Pachmann disse: «Vi firmerò il programma se baciate me e il mio manager» (impresario). Le belle giovanette non esitarono, ed egli firmò allegramente il programma.  
Par 3-9 At a concert at St James' Hall, on the completion of the programme, the whole audience had gathered round him beseeching him to play a number of pieces. Not seeing a way to satisfy such numerous desires and catching sight among the crowd of a familiar face he made a sign to enjoin silence and said: "I will play one more piece, Madame Peter's mazurka" pointing towards the lady in question. Par 3-9 Ad un concerto al St James Hall, finito il programma, tutti. gli uditori gli erano intorno chiedendogli di suonare diverse e svariate composizioni; egli non sapeva come fare ad accontentare tutti; allora, scorgendo fra tanti visi una signora di sua conoscenza, fece segno al pubblico di tacere e disse: «Suonerò ancora un pezzo: la mazurka di madame Peter», ed indicò la signora amica.  
Par 3-10 Once at Berlin on the conclusion of a concert the public amid general applause called on him repeatedly to appear. On the stage was a row of steps, one of which he ascended at each recall so that he ended by gaining the summit amid the cheers of the public and his no small delight at having by this means avoided playing other pieces. Par 3-10 Una volta a Berlino, finito il concerto, il pubblico applaudiva e obbligava de Pachmann a uscire molte volte. Sul palcoscenico c'era una scalinata, ed egli salì uno scalino tutte le volte che fu richiamato alla ribalta; infine si trovò in cima con gran delirio del pubblico. Egli rideva di questo espediente che gli aveva evitato di suonare altri pezzi.  
Par 3-11 Among the most convincing proofs of the exquisite sense of hearing of this gifted man I must not omit the following incident which occurred to myself and which still seems to me almost incredible! We were travelling p.35: on this occasion from New York to San Francisco, and tired with his journey de Pachmann was quietly resting in his compartment within hearing but quite invisible to me, when I heard him remark "you have dropped your toothpick". This was an absolute fact, but I am still unable to explain how he had been able to detect this slight sound amid the rumbling noise of the train. Par 3-11 p.35: Tra le prove più straordinarie dell'udito finissimo di quest'uomo, vi racconterò un fatto accaduto a me e che mi sembra tuttavia incredibile. Viaggiavamo da New York a San Francisco, e dopo un giorno di viaggio il maestro stanco era ancora a letto nel suo scompartimento. Io gli parlavo da vicino, ma a lui era impossibile vedermi. Ad un tratto mi disse: «Vi è caduto uno stecchino!»; infatti, era vero; ma non mi sono ancora reso conto come abbia sentito quel lieve rumore col fracasso del treno.  
Par 3-12 It seems astonishing that with his appreciation for art works de Pachmann should have visited so few of the Roman galleries. Having on a bright afternoon taken a cab to St. Peter's with intent to visit this world renowned cathedral, after a bare glance at the exterior he ordered the driver to take him to the Campo de' Fiori which he was wont to visit daily in his eager search for precious stones. Par 3-12 È notevole come de Pachmann, pur avendo sentimento artistico per i quadri, non visitasse alcuna galleria durante il suo soggiorno a Roma. In un bel pomeriggio romano prese una vettura e si fece condurre a S. Pietro, deciso di visitare la chiesa mondiale; ma ammirato l'edificio di fuori, ordinò al vetturino di condurlo a Campo dei Fiori, dove il maestro si recava quasi tutti i giorni per cercare pietre preziose, e fece infatti colà molti acquisti! p.36:  
Par 3-13 De Pachman [sic] is of a highly superstitious nature. On a certain evening, I had arranged a dinner for fifteen guests in a restaurant, but two of the number having failed to appear de Pachman [sic] declined to sit down. To remedy matters I was under the necessity of requesting the p.36: company of the proprietor, but whenever the latter was obliged to leave his seat, de Pachmann also rose to the general amusement. However, in spite of this unforeseen complication the dinner in the end was a complete success. Par 3-13 De Pachmann è molto superstizioso. Una sera avevo invitato a pranzo in un restaurant quindici persone, ma per fatalità due non potettero venire, e de Pachmann non voleva sedersi; allora per accontentarlo fui obbligato ad invitare il proprietario del restaurant; ma quando questi doveva alzarsi, de Pachmann faceva lo stesso.

Par 3-14 Ad ogni modo il pranzo trascorse allegrissimo!
 
Par 3-14 One day in a musical reunion on being asked by some friends, who was the leading pianist in the world, de Pachmann with an arch smile promptly replied: Godowsky is a good second". Par 3-15 Un giorno ad una riunione musicale alcuni amici domandarono a de Pachmann quale fosse, secondo lui, il primo pianista del mondo. De Pachmann, con un arguto sorriso, rispose prontamente: «Godowsky è un buon secondo!...»  
Par 3-15 Some years ago when journeying through America, we fell in with a pleasant travelling companion who after a lengthy conversation with the master, asked him what was his nationality, whereupon he, alluding to the many races from which his family had sprung replied in French: "Moi je suis café au lait!" Par 3-16 Qualche anno fa in America, sul treno, incontrammo un simpatico compagno di viaggio, che dopo aver parlato a lungo col maestro gli domandò di che nazionalità fosse. Vladimiro, volendosi riferire alle diverse razze della sua famiglia, rispose: «Moi je suis café au lait!»  
Par 3-16 Several years ago de Pachmann visited a certain noted town in America where he was to give a concert. A reporter called at the hotel to solicit an interview with the illustrious musician, which de Pachmann pleading fatigue tried to avoid. After much delay the unfortunate journalist having succeeded in obtaining his purpose, began to question the master:
R. Do you like America?
D.P. It is a large country!
R. What is your impression of the musical art of America?
D.P. Rag time!!
R. What is your nationality?
D. P. My father was Russian, my mother Turkish and I myself am a pianist.
Par 3-17 In una nota città dell'America si trovava de Pachmann parecchi anni fa per dare un concerto. Un giornalista venne all'albergo e chiese di ottenere un'intervista con l'illustre personaggio. De Pachmann era stanco e cercava di schermirsi, ma dopo tante preghiere il povero giornalista fu introdotto dal maestro. Cominciarono le domande:
p.37: Gior. — Vi piace l'America?
D. P. — Il paese è grande!
Gior. — Qual'è la vostra impressione sull'arte musicale americana?
D. P. — Il ragtimes!!!
Gior. — Qual'è la vostra nazionalità?
P. D. — Mio padre era Russo, mia madre Turca e io sono un pianista!
 
Par 3-17 p.37: The reporter would have further questioned him, but the master pleading fatigue told him that if he were up to his work he had enough matter for a long interesting article. Par 3-18 Il giornalista fece altre domande, ma il maestro disse d'essere stanco, e aggiunse: «Se siete veramente un giornalista abile, con quello che avete ascoltato, potrete imbastire un lungo e interessante articolo!»  
Par 3-18 One day at Petrograd as de Pachmann was walking along the Newsky Perspective he chanced to meet the Grand-duke Constantine, a musical dilettante, who greeted him with the salutation "Good day colleague" to which de Pachmann replied "since when have I been a Grand-duke?" Par 3-19 Un giorno de Pachmann passeggiava a Pietrogrado in Perspective Newsky, e incontrò il granduca Costantino che si dilettava di musica, il quale gli disse: «Buon giorno, collega!» e de Pachmann, pronto: «Da quando sono lo granduca?»  
Par 3-19 The foregoing sketches of his life will serve to reveal de Pachmann's cheerful and humourous tone of character. Par 3-20 Queste piccolo storielle dimostrano quanto de Pachmann abbia senso umoristico e quanto ami lo scherzo e l'allegria. p.38:  
Par 3-20 As a sequel to the above anecdotes concerning this great man I subjoin the following touching trait of an aged lady admirer of de Pachmann. During his last tour in America, the announcement of his concert was made in a town wherein resided a lady of upwards of eighty years, who had heard him play in Europe long ago, and had been much impressed by his style and execution. The poor p.38: lady being in infirm health had not left the house for twentyfive years, but on learning that de Pachmann proposed to play for the first time in her town, she decided on hearing him for the last time. Despite the opposition of her household she firmly insisted on being conveyed to the hall, in a corner of which his faithful admirer heedless of her many ailments sat in silent emotion. At the close of the performance she caused herself to be conveyed to the artist's room, where she grasped de Pachmann's hand and told him what an effort it had cost her to be enabled to hear him for the last time, that his divine play had soothed all her troubles, and that her last days would now be rendered happier. Par 3-21 p.38: Dopo tante barzellette della vita di quest'uomo grande, tengo a raccontare una storia pietosa di una vecchia ammiratrice di de Pachmann. Durante la sua ultima tournée in America, venne annunciato un suo concerto in una città dove abitava una vecchia signora di ottant'anni che aveva sentito suonare de Pachmann in Europa molti anni addietro, rimanendone impressionatissima. La povera signora era inferma e non usciva di casa da venticinque anni. Quando seppe che de Pachmann sarebbe andato a suonare in tale città, decise di udirlo un'ultima volta. I familiari si opposero; ma assolutamente ella volle essere trasportata al concerto, infatti quella sera, in un angolo della sala, la vecchia ascoltava commossa e dimentica del suo male. Finito il concerto, si fece trasportare con molte difficoltà nella sala degli artisti per stringere la mano a de Pachmann, al quale raccontò quanto aveva dovuto soffrire per poterlo udire un'ultima volta, ma che la sua arte divina le aveva fatto tutto dimenticare, e che ora sarebbe morta più contenta.  
Par 3-21 De Pachmann was deeply moved by her tale and spoke comforting words to his venerable admirer. Whilst the infirm lady was being removed from the hall she took occasion to inform me that she had been obliged to order a new pair of shoes for the occasion!! Par 3-22 De Pachmann rimase molto commosso al racconto, ed ebbe per la vecchia ammiratrice parole di dolce conforto. Mentre l'inferma signora veniva trasportata via dalla sala, mi raccontava che aveva dovuto farsi fare un paio di scarpe nuove per l'occasione!  
Par 3-22 I was myself deeply affected in expressing my good wishes on taking my leave. Par 3-23 Le augurai ogni bene, mentre avevo gli occhi umidi di pianto.  




Telegram to de Pachmann from three Scotch admirers.
Telegramma inviato a de Pachmann da tre ammiratori scozzesi.
[(Stamp:) Birmingham Telegraph ? 11 Nov(?) (19)15
(Text:) Handed in at: Birmingham Words: 27 Received here at: 3.?2?
Mr. Vladimir de Pachmann Town Hall Bham
Three Scotch admirers come
from Edinburgh hope you may
be kind enough to play
Si Oiseau J'étais of Henselt
tonight
Sources: (a) & (b) p.45.]




L'ultimo programma campilato [compilato].
[The last program compilation.
Source: (c) p.4.]



p.41:

p.41:
 

IMPRESSIONS

IMPRESSIONI
 
Par 4-1 VLADIMIR DE PACHMANN, is, perhaps, the most picturesque personality now before the public. He is unique. For thirty years he has wandered over Europe and America from one country to another, and whoever [wherever] he has gone he has attracted enormous crowds, whose enthusiastic admiration has stopped only just short of idolatry. And not only is he worshipped by the public, but musicians themselves find it impossible to praise him too highly. Just as Shelley is the poet for poets so de Pachmann the pianist for pianists. Par 4-1 Vladimiro de Pachmann è, probabilmente, la personalità più spiccata attualmente al cospetto del pubblico. Nel suo genere non ha chi gli somigli. Da trent'anni percorre l'Europa e l'America da un paese all'altro, e dovunque si è recato ha attratto numerose folle, la cui ammirazione entusiastica ha quasi raggiunto l'idolatria. Nè questo culto si limita al pubblico, chè gli stessi musicisti non possono lodarlo abbastanza. Nella stessa guisa che lo Shelley è il poeta dei poeti, il de Pachmann è il pianista del pianisti.  
THE SECRET OF HIS SUCCESS IL SEGRETO DEL SUO SUCCESSO.  
Par 4-2 What is the secret of his success? Well, it is not very difficult for one to discover. Watch him as he steps on to the platform. His smiling face, his general appearence [sic] of extreme happiness, his geniality, his respectful bow is at once formal and ingratiating all these combine to produce an effect that is irresistible. The audience feel that a happy, unaffected child has come among them. For de Pachmann is never shy. The applause dies to nothing, and he seats himself at the pianoforte. p.42: There is no hurry; everything is done quietly and carefully, and with the utmost precision. He plays a preliminary chord or two, smiling blandly at the audience all the time, and letting his eyes wander over the faces of those near him. If your eyes catch his, it will seem to you that you have received a kind of message: his innocent gaze is like that of a child, and you will see in his eyes something at once trusting and affectionate. Par 4-2 Quale sia il segreto del suo successo non è difficile indovinare. Osservatelo quando sale sulla pedana. La sua faccia sorridente, l'aspetto generale di estrema contentezza, la sua genialità, il suo rispettoso inchino formale e complimentoso ad un tempo, producono nell'insieme un effetto veramente irresistibile. L'uditorio intuisce che un felice fanciullo senza affettazione si è presentato ad esso. Il de Pachmann non è mai timido. Cessati gli applausi, egli siede al piano. Nessun p.42: indizio di fretta: tutto è fatto con calma ed accuratezza e con la massima esattezza. Suona un accordo preliminare, sorridendo blandamente nel frattempo all'uditorio, e posando gli occhi sulle facce più vicine a lui: se il vostro occhio s'incontra col suo, vi sembra di aver ricevuto quasi un messaggio; il suo sguardo innocente è come di fanciullo, e vi scorgerete un'espressione di fiducia e d'affetto.  
Par 4-3 Suddenly the smile vanishes, and he begins to play a Chopin Nocturne. It is in Chopin that we get the true nature of the man: he plays other composers, it is true, but none with the close intimacy, the lyric rapture that he evinces when interpreting the music of this romantic son of Poland. His fingers seem to caress the keys, rather than strike them, and the tips appear to be made of velvet. The notes that come from the piano are soft and round and full: they are like strings of pearls. Par 4-3 Improvvisamente il sorriso sparisce ed egli incomincia a suonare un Notturno di Chopin. È Chopin che ci rivela il vero carattere di quest'uomo: egli suona naturalmente pezzi di altri compositori, ma non con la affettuosa intimità ed il trasporto lirico che infonde nelle sue interpretatazioni della musica di questo romantico figlio della Polonia. Le sue dita sembrano carezzare, anzichè poggiarsi sul tasti. Le note che escono dal pianoforte sono dolci, rotonde e piene: sembrano file di perle.  
Par 4-4 They float on the air softly and mysteriously, and into space like stars into the pale glamour of dawn. Par 4-4 Sorvolano con dolcezza e mistero nell'aria, e si dileguano negli spazi come le stelle nel pallido chiarore dell'alba.  
PERSONALITY PERSONALITA.  
Par 4-5 . . . If you are watching his face, you will have noticed, a strange transformation taking place on it. It has lost its rapt, ecstatic look, and now he is gazing over his hands at the ladies sitting in the front row. Par 4-5 Fissandolo in volto non avrete mancato di scorgervi la strana trasformazione sopravvenutavi. Ha perduto quella sua assorta, estatica espressione, per fissare, al di sopra delle mani, le signore sedute in prima fila.  
Par 4-6 The music has become suddenly hurried, and the emotion is tense and full of passion; but the look that is in the eyes of the pianist does not express the music his hands are playing. Rather is it mischievous, triumphant, sly. When, a minute later, a quieter passage is reached, he leans forward a little, still playing, and speaks to those in the audience who are nearest to him. "Wasn't that beautiful?" he asks, audibly. "Didn't I play that climax wonderfully?" And with a caressing, all p.43: embracing smile, he turns his face away, and begins once more to work himself into ecstasy. Par 4-6 La musica d'improvviso diviene affrettata, e l'emozione intensa e passionata, ma lo sguardo del pianista non è l'espressione della musica che le sue mani stanno suonando. Al contrario è discola, esultante, subdola. Allorchè un minuto dopo il motivo si fa più tranquillo, egli, senza interrompersi, si sporge alquanto, e indirizzandosi agli ascoltatori più prossimi dice loro in chiari accenti: «Come era bello! Non ho suonato meravigliosamente quel finale?» E con un carezzevole sorriso a tutti, volge altrove la faccia e comincia di nuovo ad estasiarsi.  
Par 4-7 But is not all this very disconcerting? Strangely enough, it is not. Par 4-7 p.43: Tutto questo sembrerebbe assolutamente fuor di luogo, ma in effetto non lo è.  
Par 4-8 De Pachmann is able to identify his gestures so intimately with the music that he plays. And he becomes so inalienable a part of the art he is interpreting, that this intrusion of his own personality in the attention of his listeners, seems the most natural thing on [sic] the world. To him, no doubt, this gesture has become second nature. When, for example, he raises his left hand above the key-board for an instant, and waves it in a most friendly manner to his audience, while his right hand continues playing, you do not see the absurdity of the action; on the contrary, it has so exactly the appearance of being just the right and fitting thing to do. If de Pachmann were to appear absurd, even for one moment, he would lose his strange hold on his audience, and they would go away scoffers instead of admirers. Par 4-8 Al de Pachmann è riuscito di indentificare [identificare] i suoi gesti con la musica da lui suonata, con tal grado d'intimità, e diventa parte così integrale dell'arte interpretata, che questa intromissione della sua persona nell'attenzione dell'uditorio sembra la cosa più naturale del mondo. Per lui certamente questi gesti sono divenuti naturali. Quando, per esempio, egli solleva per un attimo la sinistra dalla tastiera, agitandola con gesto amichevole verso il pubblico, mentre la destra seguita a suonare, la stranezza dell'atto non viene avvertita, anzi appare giusta e necessaria. Se de Pachmann dovesse anche momentaneamente sembrare assurdo, perderebbe quello strano potere che esercita sugli ascoltatori che da ammiratori diverrebbero denigratori.  
Par 4-9 But by some subtle, indefinable power he is able to carry off even his most extravagant actions with an air of distinction, and not even the Philistines are tempted to laugh. Par 4-9 Mercè un subdolo ed indefinibile potere però egli è in grado di compiere gli atti più stravaganti con un'aria di distinzione, così che nemmeno i Filistei si sentono la voglia di riderne.  
Par 4-10 Ridiculous? Well, it may appear ridiculous as you read it here, but when you have seen it done you will alter your opinion. For, strange as it may sound, it is impossible for de Pachmann to be ridiculous. He is a great artist, an exotic personality, a strange eccentric creature, full of extravagant acts, but he is not a buffoon. Par 4-10 Ridicolo? Al lettore potrà forse sembrar tale, ma a vederlo si cambia d'avviso, perchè, per strano che appaia, è impossibile che de Pachmann possa rendersi ridicolo. Egli è un grande artista, personalità esotica, stranamente eccentrica, stravagante negli atti, ma non è un buffone.  
CONCLUSION CONCLUSIONE.  
Par 4-11 And here we come to the heart of the whole matter... De Pachmann is a great success because he is an extraordinary personality, and because he possesses the art of impressing that personality on the public. In art, personality — individuality — is the only thing that p.44: tells. We may have the most wonderful finger technique, our memory may include a repertory of a thousand pieces and be infallibly correct, and we may possess all the artistic virtues under the sun; but, unless we have personality, we will be as nothing. Par 4-11 Ed eccoci al nodo della quistione... Il de Pachmann deve il suo fenomenale successo alla sua straordinaria personalità, e alla sua facoltà di trasfonderla nel pubblico. In arte la personalità — l'individuo — è la sola cosa che ha importanza. Cosa valgono la più meravigliosa agilità di dita, o una memoria atta a riprodurre con esattezza centinaia di pezzi, o il possesso di ogni p.44: virtù artistica, sotto la cappa del cielo? Se manca la personalità, non hanno valore.  
Par 4-12 And it is just here that de Pachmann is supreme. He overflows with individuality. Par 4-12 In questo sta il merito speciale di de Pachmann. Egli sovrabbonda d'individualità.  
Par 4-13 Everything he does is characteristic. Par 4-13 Tutto ciò che fa è caratteristico.  
Par 4-14 There are cases on record of quite unmusical people going to hear him play and coming away from the concert delighted. Par 4-14 Si citano casi di gente senza coltura musicale che dopo averlo udito ne sono stati entusiasti.  
Par 4-15 They have not understood the music, but they have understood the man himself. And, after all, it is the man that counts. Art is a great deal, but human nature — particularly human nature that is unusual, and full of supreme charm — is greater still. Par 4-15 Non hanno capito nulla della musica, ma dell'uomo sì, e questo è l'importante. L'Arte è gran cosa, ma l'essere umano — specialmente se insolito e dotato di supremo incanto — è ancora più grande.  
DE PACHMANN AS A POET DE PACHMANN POETA.  
Par 4-16 To be present at a de Pachmann recital is such a rare privilege, de Pachmann as an interpreter of Chopin stands alone and unrivalled. Par 4-16 È un vero privilegio assistere ad un concerto de Pachmann che, come interprete di Chopin, è unico e senza rivale.  
Par 4-17 The extraordinary magnetism of his playing, the fascination of his personality, and the beauty and dexterity of his touch have won him an enormous following. Par 4-17 La magnetica influenza della sua esecuzione, il fascino della sua, persona, e la squisita agilità del suo tocco gli hanno valso una profonda ammirazione del pubblico.  
Par 4-18 Be that as it may, the outward and visible form of the pianist is in some way — like that of Mendelssohn — "an expression of the informing spirit." Par 4-18 Comunque sia la forma esteriore e visibile del pianista, è in certo modo — come quella del Mendelssohn — una espressione della mente informativa.  
Par 4-19 Artist and Man! There is some mystical power conveyed by his personality before he touches a note. As he walks briskly on the platform the audience sees a little man with long white hair, rather stout, but not undignified, full of quips and jests but not grotesque, confidential, but never commonplace. Par 4-19 Artista ed Uomo! Qualche influenza mistica sembra emanare dalla sua persona, prima ancora che egli abbia suonato una nota. Al suo [suo] svelto apparire sulla pedana, il pubblico vede un ometto con lunga capigliatura bianca, grassoccio, ma non privo di dignità, pieno di frizzi e di scherzi, ma non grottesco, confidenziale, ma mai triviale.  
Par 4-20 He sits down at the piano and the first note turns the Hall into a Temple of Music. Schumann called Mendelssohn the Fairies' Laureate, Pachmann is the p.44: Fairies' Pianist interpreting the gay insouciance of the music with flawless delicacy. In light presto movements, finely spun as delicate cobwebs, his fingers are like falling leaves in a forest pool — faster, faster — until a gust of wind sweeps a shoal of them down in a wild sweet tangle of delicious notes and the music dies away. Then it changes to the sombre Cathedral tones of a rich, deep largo, to give place presently to a lightning, roguish scherzo or a plaintive, dreamy adagio. Par 4-20 Si asside al piano e la prima nota trasforma la sala in un Tempio della Musica. Schumann chiamava il Mendelssohn Poeta delle fate: Pachmann è il Pianista delle fate, che interpreta l'allegra indifferenza della musica con impeccabile delicatezza. Nel presto leggeri come sottili ragnatele, le sue dita sono come foglie cadenti p.44: in uno stagno boschivo — presto, presto — finchè una raffica di vento ne spazza giù un mucchio in un dolce selvaggio intreccio di note deliziose, e la musica muore. Indi cambia nel cupo tono di un maestoso e profondo largo da chiesa, per dar luogo subito ad un fulmineo birichino scherzo, o un lamentevole sonnolente adagio.  
Par 4-21 So under de Pachmann's magic touch, the music unfolds itself, impression upon impression, and his hearers are carried away, awed, entranced, moved to tears. Par 4-21 Così sotto il magico tocco di de Pachmann, la musica si svolge, impressione dietro impressione, e l'uditorio ne rimane rapito, soggiogato, estasiato e commosso fino alle lacrime.  
Par 4-22 The whole audience becomes his instrument, rocking and swaying under conflicting emotions at his bidding, as he plays upon it. Par 4-22 L'intero pubblico diventa il suo strumento, agitandosi e dimenandosi secondo lo stato di commozione provata, al suo comando, mentre egli suona.  
Par 4-23 Pachmann, the inspired genius, the Poet of the Piano! To listen to him is to forget the sordid cares of life, to get nearer the Infinite, closer in touch with the Great Beyond. Par 4-23 Pachmann, genio ispirato, poeta del Pianoforte!

Par 4-24 Ascoltandolo si dimenticano le sordide pene della vita; ci si avvicina all'Infinito, in più intimo contatto col grande al di là!
 




Carlo Canevari Dis.
[Carlo Canevari, sketch from a photograph by Victor Georg, 1920s.
Source: (c) cover.]




[De Pachmann at seventy-five. Photo by G. Maillard Kesslere.
Inscription:
"To my dearest friends Alice &
Francesco Pallottelli Corinaldesi.
With much love.
Vladimir de Pachmann.
Source: (c) p.1.]



p.46:

p.46:
 

PHILHARMONIC SOCIETY'S GOLD MEDAL
PRESENTED TO M. V. DE PACHMANN
[January 31st 1916]

OPINIONS OF THE LEADING PRESS:

MEDAGLIA D'ORO
DELLA SOCIETÀ FILARMONICA DI LONDRA
CONFERITA A VLADIMIRO DE PACHMANN
(31 gennaio 1916)

GIUDIZI DEI PRINCIPALI GIORNALI:
 
"THE TIMES"
PIANIST AND PHILHARMONIC SOCIETY
«THE TIMES».
PIANISTA E SOCIETÀ FILARMONICA.
 
Par 5-1 The concert which Sir Thomas Beecham conducted at Queen's Hall yesterday was more than a concert; it was one of the Royal Philharmonic Society's great occasions. Par 5-1 Il concerto diretto ieri al Queen's Hall da Sir Thomas Beecham, è stato qualcosa più di un concerto; fu una delle grandi solennità della R. Società Filarmonica.  
Par 5-2 From time to time the venerable society determines to honour a famous musician by the presentation of its Beethoven gold medal, and the recipient is always, or almost always, one of the world's really great artists. A slightly more lenient standard is sometimes allowed in favour of popular lady singers. M. de Pachmann received the medal from the hands of Sir Thomas Beecham last night, and in making the presentation to him the society was living up to its highest traditions. M. de Pachmann himself proved that by giving a performance of Chopin's piano concerto in E minor which no other living pianist could have given. It was unique in its delicacy of phrase and that unforced spontaneity which suggests, as M. de Pachmann's playing at its best always suggests, that Chopin's music is to him a new discovery, only a complete discovery. Par 5-2 Di tanto in tanto la venerabile Società risolve di onorare un famoso musicista col conferimento della medaglia Beethoven, in oro; il destinatario essendo sempre o quasi sempre un artista di fama veramente mondiale. Maggior larghezza di criteri è alle volte permessa nel caso di cantanti apprezzati di sesso femminile. Il de Pachmann ricevè la medaglia dalle mani di Sir Thomas Beecham, e con questo conferimento la Società si mostrava fedele alle sue più nobili tradizioni. Lo stesso de Pachmann ne fornì una prova coll'eseguire il concerto per piano in la minore di Chopin, come nessun altro pianista vivente avrebbe potuto interpretare. Fu unico per delicatezza di frase e quella franca spontaneità, che ci fa ritenere, come le migliori esecuzioni del de. Pachmann fanno sempre, che per lui la musica di Chopin è una nuova scoperta, anzi una scoperta completa.  
Par 5-3 When Sir Thomas Beecham handed him the medal M. de Pachmann, for once in his career, seemed to have nothing to say. He received it as a child receives his first prize, and thanked the society in the best possible way by sitting down to the piano again and playing two Chopin waltzes, the favourites in C sharp minor and D flat major, to the delight of the large audience. Par 5-3 Quando Sir Thomas Beecham consegnò la medaglia, il de Pachmann, caso eccezionale, non ebbe parole. La ricevè come un fanciullo il suo primo premio, e ringraziò la Società nel migliore dei modi col mettersi di nuovo al piano suonando due valser di Chopin, i prediletti in mi minore e fa maggiore con grande soddisfazione del folto uditorio.  
p.47: "THE MORNING POST"
ROYAL PHILHARMONIC SOCIETY
p.47: «THE MORNING POST».
REALE SOCIETÀ FILARMONICA.
 
Par 5-4 M. Vladimir de Pachmann made his reappearance at the Royal Philharmonic Society's concert at Queen's Hall last evening after a considerable absence. It is thirty-two years since M. Pachmann first played before the members of this Society; and last night recognition of a long-standing friendship was made by presenting him with the gold medal of the Society, a compliment paid to various prominent musicians from time to time. The medal was handed to him by Sir Thomas Beecham, the conductor of the evening. M. Pachmann was heard in the unusual medium, that of the concerto with orchestra. But the work was that of Chopin, in E minor, which he, for his part, played in his own inimitable fashion. That, apart from certain mannerism, is unequalled. Beauty of tone and extraordinary perfection of unobtrusive technique again stood out in a performance that was not otherwise, remarkable for the unanimity between orchestra and soloist. M. Pachmann was cheered to the echo, and acknowledged the applause — and medal — by playing more. Par 5-4 Vladimiro de Pachmann fece la sua riapparizione al concerto della R. Società Filarmonica al Queen's Hall, ieri sera, dopo una prolungata assenza. Sono passati trentadue anni dacchè il de Pachmann suonò per la prima volta avanti al componenti di questa Società; e ieri sera, quale attestato di lunghi amichevoli rapporti, gli venne conferita la medaglia d'oro della Società, come è stato fatto di tempo in tempo ad altri musicisti di grido. La medaglia gli fu consegnata da Sir Thomas Beecham, direttore di serata. V. de Pachmann fu inteso in modo insolito in un concerto con orchestra. Ma il pezzo era quello di Chopin in sol minore, che egli, dal suo lato, suonò nel suo modo inimitabile, che a parte certi manierismi è insuperabile. Bellezza d i tono ed una straordinaria perfezione di tecnica ascosa emersero nuovamente in una esecuzione che sotto altro aspetto fu rimarchevole per accordo fra orchestra e solista. Il de Pachmann fu calorosamente applaudito, ed in riscontro degli applausi e della medaglia suonò ancora.  
"THE DAILY MAIL"
GOLD MEDAL FOR M. PACHMANN
«THE DAILY MAIL».
MEDAGLIA D'ORO A V. DE PACHMANN.
 
Par 5-5 At the Philharmonic Society's concert at Queen's Hall last evening the gold medal for the greatest artist of the day was presented to M. Vladimir de Pachmann, the Russian pianist, who played with the orchestra Chopin's concerto in E minor. Par 5-5 Al concerto della Società Filarmonica al Queen's Hall, ieri sera, la medaglia d'oro per il più grande artista dei giorno fu conferita Vladimiro de Pachmann, il pianista russo che suonò con accompagnamento orchestrale il concerto di Chopin in sol minore.  
"THE DAILY GRAPHIC"
GREAT PIANIST HONOURED
«THE DAILY GRAPHIC».
ONORIFICENZA AD UN CELEBRE PIANISTA.
 
Par 5-6 The concert of the Royal Philharmonic Society at the Queen's Hall last night had a social as well as a musical interest. For the veteran Russian pianist, M. de Pachmann, was presented by Sir Thomas Beecham with the gold medal of the society, and never has this high musical honour been more deserved. The presentation was made immediately after M. de Pachmann's magnificent performance of Chopin's First Piano Concerto. As a Chopin player this great artist, who has been over forty years before the public, still remains unrivalled. Par 5-6 Il concerto alla R. Società Filarmonica al Queen's Hall ieri sera ebbe un carattere socievole oltrechè quello musicale, per il fatto che al veterano pianista russo V. de Pachmann fu conferita da Sir Thomas Beecham la medaglia d'oro della Società, alta onorificenza musicale che non è mai stata più meritata. La consegna ne venne fatta subito dopo che il de Pachmann ebbe terminata la sua meravigliosa interpretazione del primo concerto per piano di Chopin. Come esecutore della musica di Chopin, questo eccelso artista, che da oltre quaranta anni è a contatto del pubblico, è sempre insuperabile.  




Commento umoristico dell' Yorkshire Herald, York.
[Humorous commentary from the Yorkshire Herald, York. (1925)
Source: (c) p.5.]


   
p.7:
    Par A-1 Le commosse affettuose parole del nostro Direttore, che del de Pachmann fu amico e collaboratore per oltre venticinque anni e che dell'arstita [artista] illustre e ammirato raccolse l'ultima voce e l'estremo affanno, rimarranno a testimonianza della superba fulgida carriera del pianista inimitabile e geniale: un capitolo di storia. Attraverso tali ricordi e rievocazioni si perpetuerà spiritualmente la vita ideale del de Pachmann.
    Par A-2 La scomparsa di Wladimiro de Pachmann ha commosso tutto il mondo musicale, come ne fanno testimonianza gli elogi che in morte di Lui hanno dettato i più grandi giornali d'Europa e d'America. La vita musicale internazionale per un momento ha arrestato il suo ritmo, a segno quasi di postumo riverente tributo d'onore e di ricordanza per chi irradiò, tanta luce di gloria sull'arte del pianoforte.
    Par A-3 Che possano il suo esempio e la sua missione d'artista indicare e avvertire i giovani, attratti dal fascino dell'arte, con quale fede e purezza d'ideali è possibile raggiungere le supreme vette della gloria, come le raggiunse il de Pachmann.
L. N. I. M.





[Source: (c) p.7.]

   
p.8:
    L'ULTIMO PACHMANN
    Par B-1 C'è stato un momento della mia vita, in cui mi è sembrato che soltanto la musica di Chopin offrisse complete risonanze alla malinconia che fende come un'incrinatura misteriosa la mia vita; sottile malinconia che difficilmente appanna le gioie e sempre addolcisce le pene.
    Par B-2 Era la dolce sera della prima giovinezza, quella che ci sorprende in mezzo al solco, quando già siamo lontani dai prodigiosi vent'anni e non ancora abbiamo conosciuto la quadrata forza della trentina. Non l'improvviso cedimento di forze che deve avvertire chi si avvicina alla sera della vita, non lo sgomento per quell'allungarsi delle ombre, con le quali l'ultimo sole sembra prepararci al mistero dell'imminente anzi d'indefinito, un misterioso struggimento che non è dolore, ma presagio di dolore, che non è paura, ma vaga inquietitudine [inquietudine], che serra la gola e non si sa come, e non si sa perchè.
    Par B-3 Allora le quadrate architetture di Sebastiano Bach m'imponevano ammirazione e rispetto, ma non mi consolavano; la spirituale dolcezza di Mozart mi sembrava come l'ultima eco di un felice mondo lontano, completamente estraneo; la rude forza del sordo Beethoven mi atterriva.
    Par B-4 Chopin invece giungeva fino alle fibre più intime del mio essere, sia che dolce e sereno cantasse nenie e motivi popolari del suo lontano paese, sia che si lasciasse travolgere dal furore come nello Studio Rivoluzionario, sia che sul suo labbro stanco si aprissero come prodigiosi fiori i sorrisi che qua e là illuminavano i valzer e le mazurche.
    Par B-5 Il volto del musico, come lo dipinse Delacroix nel noto quadro del Louvre, mi era presente come una figura amica; le sue sembianze, sconvolte da affannosi moti interiori, mi ripetevano infinite vicende di una vita che conoscevo episodio per episodio; e quando maggiore si faceva il bisogno di consolazione, un canto passava nel mio cuore come un dolce balsamo: il notturno postumo dell'opera 72, che i musicologi considerano appena come un saggio di quella che doveva divenire l'arte di Chopin, ma che a me è carissimo per la dolcezza dell'ispirazione metodica, per la malinconia che tutto lo vena, per la semplicità dei mezzi che il musico giovanissimo seppe impiegarvi.
    Par B-6 Triste ma non disperato nè cupo, soavemente malinconico anche quando si abbandona alla gioia, Chopin mi sembrava incarnare un ideale aristocratico di vita, che respinge declamazioni, eccessi, scompostezze e si esprime con sobria misura e dolce condiscendenza, quando non raggiunge le prodigiose sintesi di cui il musico polacco ci ha dato tanti esempi, specialmente negli Studi e nei Preludi.

* * *
    Par B-7 Appunto quando la musica di Chopin aveva in me sì complete risonanze, mi capitò di conoscere Wladimiro de Pachmann. Egli era a Fabriano, in quella « Villa Gioia » di Cesco Pallottelli che non smentisce agli ospiti il suo nome invitante; bella e solida casa costruita all'antica sulla groppa del monte, dinanzi alla conca dove si stende Fabriano con le sue case scure e le fabbriche, signora del paesaggio come i castelli di una volta.
    Par B-8 De Pachmann ci attendeva da un pezzo e s'era impazientito pel ritardo. — «Vi aspettiamo da due ore!» lo sentiva gridare al piano di sopra «Cesco, cos'è successo?».
    Par B-9 Poco dopo, Pallottelli mi presentava un vecchio di bassa statura, esile, un po' curvo, singolare nel viso per un occhio fortemente strabico e per la lunga zazzera bianca che gli cadeva fin quasi sulle spalle. Chi non l'avesse visto dai tempi di Londra e di Nuova York, quando florido e solenne portava con dignità regale il cilindro e fumava grossi sigari avana, non l'avrebbe riconosciuto. Gli anni lo avevano completamente trasformato e benchè apparisse in ottima salute, le offese della vecchiaia gli si leggevano una a una sul volto e sulla persona. Fra l'uomo di quarant'anni, che avevo veduto in numerose fotografie, e il vecchio di ottanta, non c'era quasi parentela fisica; l'uno era tramontato per sempre, l'altro gli era quasi estraneo.
    Par B-10 — E i sigari? — disse.
    Par B-11 Ghiotto a ottant'anni come a quaranta dei suoi bei sigari avana, il primo pensiero era stato per essi. Quando li prese dalle mani di Pallottelli ebbe uno dei suoi lampi di gioia che sembrano possibili soltanto nei bambini e nei vecchi. Poi si mise a parlare, un po' fra sè, un po' con noi, delle cose più disparate.
    Par B-12 Si esprimeva in un corretto francese, quasi senza inflessioni slave, con qualche espressione inglese intercalata a caso, tornando continuamente su un argomento: il prossimo concerto a Londra. A ottant'anni era ancora occupato dal pensiero dell'arte sua, del suo pianoforte, della sua carriera. L'instancabile anima dell'artista ignorava l'estrema decadenza del corpo, la superava e come un tempo continuava a inseguire sogni di bellezza di gloria. Cosicchè il contrasto fra quell'accesa se pur disordinata vita interiore e quel corpo ormai fiaccato dall'estrema vecchiezza era miserevole,
    Par B-13 « Ho studiato il programma di Londra. Bisognerà suonare questo pezzo, quell'altro, studiare bene la successione delle tonalità... ». Così diceva, intercalando lunghe dissertazioni, divagando da un argomento all'altro, perdendosi per poi tornare a quella sua ìnsìstente preoccupazione del concerto di Londra.
    Par B-14 A sentirlo sembrava un giovane artista alla vigilia del suo debutto e allora non si poteva non considerare che aveva invece debuttato sessant'anni prima e che poche carriere erano state così lunghe come la sua.
    Par B-15 Interprete insuperato di Chopin, cresciuto alla scuola di coloro che avevano ricevuto dalle mani stesse del grande polacco i segreti di quell'arte che così profondamente mi commoveva, quante cose avrebbe potuto dirmi il vecchio de Pachmann! Il solo pensiero che egli aveva conosciuto Liszt e Wagner mi riempiva di meraviglia.
    Par B-16 Quando, vivamente pregato da Pallottelli, si mise al piano, vidi subito che suonava come parlava: a sbalzi, interrompendosi ogni minuto, saltando da una composizione all'altra, improvvisando. Le mani, però, erano ancora quelle di un tempo; delicate e bianche, quando si posavano sulla tastiera mantenevano una levità prodigiosa. Se le grosse vene dei vecchi non le avessero segnate, le avresti dette mani di fanciulla. Anche avevano conservato un'elasticità che sembrava impossibile in un vecchio.
    Par B-17 — Sentite? Sentite?, diceva ogni tanto volgendosi a me, a Pallottelli e anche al suo domestico. Non ascolterete più nulla di simile!
    Par B-18 E continuava a suonare con lena, malgrado i suoi ottanta anni, arruffando motivi su motivi, come se avesse sfogliato un gran libro leggendo soltanto poche frasi qua e là, disordinatamente.
    Par B-19 Ma ecco che a un tratto sbocciò da quel groviglio di pezzi una dolce frase ondeggiante, sorretta da un accompagnamento delicatissimo, si svolse come un magnifico nastro, sembrò rimanere sospesa nell'aria, si ornò di leggeri ricami, fu triste nelle modulazioni in minore, risorse dolce e serena. Il vecchio aveva ritrovato il filo d'oro dell'arte e lo dipanava meravigliosamente, facendo rivivere con meravigliosa semplicità quella romanza del concerto in mi minore di Chopin col quale il musico non ancora ventenne sarebbe passato alla storia anche se non avesse scritto più nulla. E tanta era la meraviglia per il miracolo offertoci da quel vecchio che il valore della musica quasi scompariva; ricreata dall'artista, la romanza ci carezzava e consolava come la voce di una persona cara, perduta e ritrovata. Chopin che aveva composto, Costanza Gladkowska che aveva ispirato, de Pachmann che eseguiva si confondevano in un unico alone che mi sembrava l'essenza stessa della Poesia.

m. g.