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by F. Pallottelli (1916) |
by F. Pallottelli (1916) |
by F. Pallottelli (1933) |
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11 Who is de Pachmann? | 11 Chi è de Pachmann? | 1 Pallottelli |
23 De Pachmann's daily system of life | 23 Come vive Vladimiro de Pachmann? | |
31 Of the nature of his excentricities! | 31 Quali sono le sue originalità? | |
41 Impressions | 41 Impressioni | |
46 Opinions of the leading Press | 46 Giudizi dei principali Giornali | |
7 L. N. I. M | ||
8 m. g.] | ||
WHO IS DE PACHMANN? |
CHI È DE PACHMANN? | |
Par 1 All'età di ottantacinque anni è morto in Roma, il giorno del 6 Gennaio, Vladimiro de Pachmann, il geniale inimitabile pianista, la cui vita fu tutta votata all'arte. | ||
Par 1-1 WHO is Vladimir de Pachmann? That he is a divine interpreter of the musical art is generally known, but his origin is less widely so. The huge posters announcing one of his concerts proclaim him a Russian, but without naming the precise city of this vast empire, and naturally afford no insight into the mode of life and personal characteristics of this genius, who has entranced the whole world with his masterful performances. | Par 1-1 CHI è Vladimiro de Pachmann? Tutti sanno che è un interprete divino della musica. Ma donde viene? Gli enormi cartelloni che annunciano un suo concerto ci fanno noto che egli è russo; ma la Russia è smisurata... Quale fu dunque la sua città natale? Come vive questo genio che fa palpitare il mondo intero? Quali sono le sue originalità? | Par 2 Chi non conosce Vladimiro de Pachmann? Tutti sanno che è stato un interprete divino della musica. Ma donde veniva? Gli enormi cartelloni che annunciavano un suo concerto indicavano chiaramente che egli era russo; ma la Russia è smisurata... Quale fu dunque la sua città natale? Come viveva questo genio che faceva palpitare il mondo intero? |
![]() Vladimir de Pachmann (Photo Elliot & Fry, London). Vladimiro de Pachmann (Fotogr. Elliot & Fry, Londra). [Sources: (a) & (b) p.10.] |
Par 1-2 A natural curiosity on this point must have been often awakened, since in spite of the many notices concerning this wonderful man, none have been accurate exponents of his ways of life. This want of information it will be my endeavour to supply to the best of my ability. With due deference I would premise that during the past ten years I have enjoyed intimate intercourse with Vladimir de Pachmann, whose concerts during this period I have organised throughout Europe and America. My special aim will be clearness and precision and such abundance p.12: of detail, as the closing of many sources of information in these troubled war times must obviously allow. | Par 1-2 È naturale che molti debbano farsi simili domande, perchè se è stato molto scritto di questo grande artista, di quest'uomo veramente singolare, nessuno ha detto mai la verità riguardo alla sua vita. A tanti punti interrogativi farò di rispondere io, o lettori, nel miglior modo possibile. Con la dovuta modestia, lo altro non dirò che vivo con Vladimiro de Pachmann da ben dieci anni, che in questo periodo di tempo ho organizzato tutti i suoi concerti in Europa e in America. Mi propongo p.12: di essere chiara e preciso in questo mio lavoro, il quale sarà necessariamente succinto, poichè a causa della guerra non posso ottenere altro materiale importante che arricchirebbe questo libretto. | Par 3 Del geniale artista molto è stato scritto, di quest'uomo veramente singolare, nessuno ha mai detto la verità riguardo la sua vita. Con la dovuta modestia, io altro, non dirò che ho vissuto a fianco con Vladimiro de Pachmann per oltre venticinque anni, che in questo periodo di tempo organizzai tutti i suoi concerti in Europa e in America. |
Par 1-3 Disregarding on the score of brevity all notice of the remote ancestry of de Pachmann, I will be satisfied with the sole mention of his father Vincent de Pachmann, born in Prague of a noble family believed to have been once settled at Aix-la-Chapelle, whose true name was Pachomme, ennobled in the reign of Charlemagne. On obtaining possession of this place the Prussians following their tyrannical custom, changed the title of countless noble families, among which that of Pachomme, which assumed the name of de Pachmann. | Par 1-3 Per brevità non andrò ad investigare i lontani antenati del de Pachmann; parlerò semplicemente del padre suo, Vincenzo de Pachmann, nato a Praga da nobile famiglia originaria, si crede, di Aix-la-Chapelle, e il cui vero nome fu Pachomme eletto a nobiltà sotto il regno di Carlo Magno. Quando i prussiani ebbero possesso di Aix-la-Chapelle, cambiarono, secondo le loro tiranniche abitudini, di nome a molte famiglie nobili, tra le quali quella dei Pachomme che si mutò in de Pachmann. | Par 4 Non conta accennare al lontani antenati del de Pachmann; ma del padre suo, Vincenzo de Pachmann, nato a Praga da nobile famiglia originaria, si crede, di Aix la Chappelle, e il cui vero nome fu Pachomme eletto a nobiltà p.2: sotto il regno di Carlo Magno, non è possibile non dire qualcosa. Quando i prussiani ebbero possesso di Aix-le Chappelle, secondo le loro tiranniche abitudini, mutarono il nome a molte famiglie nobili, tra le quali a quella dei Pachomme che si mutò in de Pachmann. |
![]() A vent' anni. [In his twenties. Source: (c) p.2.] |
![]() [In his twenties or thirties; from the original layout it is not clear which is meant. Source: (c) p.2.] |
![]() A trent' anni. [In his thirties. Source: (c) p.2.] |
Par 1-4 Vincent who was of a highly studious turn of mind, wrote a philosophic dissertation at barely 20 years of age, and two years later on the completion of his studies in the Prague university, left for Russia, settling in Odessa of which he obtained the citizenship. | Par 1-4 Vincenzo, ch'era studiosissimo, a soli vent'anni scrisse una «dissertazione filosofica»; a 22, compiuti i suoi studii all'Università di Praga, partì per la Russia; si stabilì a Odessa e ne divenne cittadino. | Par 5 Vincenzo, che era studiosissimo, a soli vent'anni scrisse una “dissertazione filosofica„; a ventidue, compiuti i suoi studii all'Università di Praga, partì per la Russia; si stabilì a Odessa e ne divenne cittadino. |
Par 1-5 In the early years of his stay there, being an accomplished musician and a player on the violoncello, he gave lessons on the theory of music. A teacher in the Institute of the Nobility of Odessa, he became enamoured of one of his pupils, the Countess Anastasia, whom he married at the age of twentyfour. | Par 1-5 Nel suoi primi anni in detta città, conoscendo benissimo la musica, e suonando il violoncello, dette delle lezioni di teoria musicale. Fu professore all'Istituto delle Nobili di Odessa, dove s'innamorò di una sua allieva, Contessa Anastasia, che sposò a 24 anni. | Par 6 Nei suoi primi anni in questa città, conoscendo benissimo la musica, e suonando il violoncello, dette delle lezioni di teoria musicale. Fu professore all'Istituto delle Nobili di Odessa, dove si innamorò di una sua allieva, Anastasia, che sposò a 24 anni. |
Par 1-6 This handsome maiden the scion of an ancient Turkish family, had been made a prisoner by the Russians during their war against the Turks, and on being conveyed to Russia when barely six years old, she was received by a wealthy countess who after a time placed her in the Institute of the Noble ladies aforesaid. The fact that Anastasia was married at the early age of fourteen, is clear evidence of her eastern origin. | Par 1-6 La vezzosa fanciulla apparteneva ad antichissima famiglia turca, e fu fatta prigioniera dal russi nella loro guerra coi turchi. Bambina di soli sei anni, appena trasportata in Russia fu ospitata da una ricca contessa e da questa affidata più tardi alle cure dell'Istituto delle Nobili di Odessa. Anastasia andò sposa a Vincenzo di Pachmann a soli 14 anni, il che comprova la sua origine orientale. | Par 7 La leggiadra fanciulla apparteneva ad antichissima famiglia turca, e fu fatta prigioniera dai russi nella loro guerra contro i turchi. Bambina di soli sei anni, appena trasportata in Russia, fu ospitata da una ricca contessa e da questa affidata più tardi alle cure dell'Istituto delle Nobili di Odessa. Anastasia andò sposa a Vincenzo de Pachmann a soli quattordici anni, il che comprova la sua origine orientale. |
![]() Vladimir de Pachmann and the author. Vladimiro de Pachmann e l'autore. 1911 — Compilazione di un programma. [Compiling a program. Sources: (a) & (b) p.13, (c) p.3.] |
![]() 1915 — In Inghilterra col violinista Isaye. [In England with the violinist Ysaye (at the wheel, Pachmann next to him). Source: (c) p.3.] |
Par 1-7 After his marriage Vincent was appointed to the chair of Roman Law in the Lyceum Of Odessa which he retained p.13: for 38 years. At that date the University had not been opened, but, as a testimony to the worth and able tuition of this estimable man, a hall in the University building has been named after de Pachmann. The married life of Vincent and Anastasia was cheered by the birth of thirteen children, of which for the edification of our superstitious readers our Vladimir was the thirteenth! Of this numerous family only four girls and five boys reached the age of maturity. Two of his surviving sisters are still living in Odessa, one married and the other single. Elisabeth, the latter, the favourite of her brother, whom she has not seen for many years, has reached the respectable age of 87. Being his senior by many years she was constant in her attention on the youthful Vladimir, who with remarkable lucidity of memory recalls all her numerous acts of kindness, not unmindful of the choice p.14: Russian delicacies which she was fond of placing before him. It should be borne in mind that this genius, so poetical in his musical art, attaches special importance to his daily meals, deriving much entertainment from a discussion on their analysis and mode of preparation. | Par 1-7 Dopo il matrimonio, Vincenzo otteneva la cattedra di professore in Diritto Romano al Liceo di Odessa, dove insegnò per 38 anni. A quel tempo non esisteva ancora l'Università, ma a ricordo e onore di quell'uomo che fu p.13: lustro e decoro degli studii, esiste oggi nell'università di Odessa una sala che si chiama de Pachmann. Dal felice matrimonio di Vincenzo e Anastasia nacquero ben tredici figli. Il nostro grande Vladimiro fu il tredicesimo della felice serie! Ecco una buona lezione per i superstiziosi! | Par 8 Dopo il matrimonio, Vincenzo otteneva la cattedra di professore in Diritto Romano al Liceo di Odessa, dove insegnò per trentotto anni. A quel tempo non esisteva ancora l'Università, ma a ricordo e onore di quell'uomo che fu decoro degli studii, esiste oggi nell'Università di Odessa una sala che si chiama de Pachmann. Dal felice matrimonio di Vincenzo e Anastasia nacquero ben tredici figli. Vladimiro fu il tredicesimo della felice serie! Ecco una buona lezione per i superstiziosi! |
Par 1-8 Della numerosa famiglia rimasero nove figli, quattro femmine e cinque maschi. Delle sorelle, due vivono tuttora a Odessa, una maritata, l'altra sola, e questa è la prediletta del maestro. Elisabetta è il suo nome; ha 87 anni; ma non vede il caro fratello da lungo tempo. Ella, che è assai maggiore di lui, ebbe molte cure per il giovanetto Vladimiro. Con meravigliosa lucidità egli si ricorda di ogni atto affettivo di lei e con una certa nostalgia rievoca qualche delizioso cibo russo che l'amorosa sorella gli preparava con grande attenzione. Giova p.14: ricordare che quest'uomo di genio, così poetico nella sua musica, dà singolare importanza ai suoi pasti quotidiani, si diverte ad analizzarli a discuterli e vuol sapere come sono fatti! |
Par 9
Della numerosa famiglia rimasero nove figli, quattro femmine e cinque maschi. Delle sorelle gli sopravvissero due: una maritata, l'altra nubile e questa fu la prediletta del Maestro. Elisabetta era il suo nome, spentasi oltre i novant'anni. Ella ebbe molte cure per il giovanetto Vladimiro. Con meravigliosa lucidità, pur nella tarda età, Egli si ricordava del tenero affetto di lei, e con una certa nostalgia rievocava qualche delizioso cibo russo che l'amorosa sorella gli preparava con grande attenzione. Par 10 Tra le Sue molte bizzarrie v'era anche questa: che Egli dava singolare importanza al suoi pasti quotidiani; si divertiva ad analizzarli, a discuterli ed era curioso di conoscere come eran fatti. | |
Par 1-8
None of Vladimir's brothers are living. Three in their
younger days were officers in the army of the Czar. Next in
importance to the great pianist was Simon who died in
Russia five years ago aged 87 years.
Of his family none have survived him, his wife and an only son having died long
before him. Simon was Senator of the Russian Empire and a
Professor in the Petrograd University.
An eager book collector he left a choice and extensive library, which was
given by Vladimir to the University.
Par 1-9 Besides being a great jurist Simon was also a musician and a clever player on the violin. A remarkable collection among which a Stradivarius was left at his death. | Par 1-9 I fratelli di Vladimiro morirono tutti: tre, giovanissimi, furono ufficiali nell'esercito dello Zar; il più celebre dopo il grande pianista, fu Simone che morì in Russia cinque anni or sono, all'età di 87 anni. Della famiglia di quest'ultimo nessuno rimane: la moglie e l'unico figlio morirono assai prima di lui. Simone fu senatore dell'Impero Russo, e professore all'Università di Pietrogrado. Appassionato amatore di libri, lasciò alla sua morte una grandiosa e ricchissima biblioteca che fu da Vladimiro donata alla Università. Simone non fu grande soltanto nella giurisprudenza, ma anche nella musica; suonava a meraviglia il violino, e morendo lasciò pure una meravigliosa collezione di violini, fra i quali era uno Stradivario. |
Par 11
I fratelli di Vladimiro, morirono tutti : tre, giovanissimi, furono ufficiali nell'esercito dello Zar; il più noto dopo il celebre pianista, fu Simone, spentosi in Russia all'età di ottantasette anni. Simone fu senatore dell'Impero Russo, e professore all'Università di Pietrogrado. Appassionato amatore di libri, lasciò alla sua morte una grandiosa e ricchissima biblioteca, che fu da Vladimiro donata all'Università. Simone non fu una personalità soltanto nella giurisprudenza, ma anche nella musica; sonava a meraviglia il violino, e morendo lasciò pure una preziosa collezione di violini tra i quali uno Stradivario. |
![]() de Pachmann at the age of forty. de Pachmann a 40 anni. [Sources: (a) & (b) p.19.] |
![]() A quarant' anni. [In his forties. Source: (c) p.2.] |
![]() A cinquant' anni con i figli Adriano (a destra) Leonida (a sinistra). [In his fifties with his sons Adrian (right) and Leonide (left); 'right' here means the viewer's right. Source: (c) p.2.] |
Par 1-10
Some years ago when I was in Rome with Vladimir, I had
the pleasure to meet the brother of the celebrated
Tschaikowsky, who told me that he was the pupil and friend of Simon.
As a notable coincidence he called my attention to
the similarity of disposition of the two brothers whose mode
of life was so different.
In corroboration of his view M.
Tschaikowsky favoured me with the following charming
anecdote illustrative of Simon's passionate love of music.
Par 1-11 On an examination day at the University, according to M. Tschaikowsky, professors and pupils were awaiting the arrival of the professor to begin proceedings, but as he failed to put in an appearance he went to his home to inquire if this absence was due to illness. On knocking discreetly at his door, this was opened by his aged trusty servant, who in answer to M. Tschaikowsky's eager p.15: enquiries calmly informed him that his master had been engaged with his violin since rising from bed. Being on intimate terms with him I entered his room to ascertain the cause of his absence on examination day. His reply delivered with the utmost calmness and unostentation was: "Listen to this divine music, Art is the sublimest thing in the world". On my venturing to observe that the pupils were awaiting the issue of their trial he replied with the utmost composure: "The pupils can wait, not so Bach's fugues". |
Par 1-10
Qualche anno fa, quando ero a Roma con Vladimiro, ebbi
il piacere d'incontrare il fratello del grande Tschaikowsky, il
quale mi disse che era stato allievo ed amico di Simone.
Anzitutto egli mi fece notare quanto, cosa curiosa, si
assomigliassero i caratteri di questi due fratelli, ch'erano
pertanto completamente diversi nel loro genere di vita.
Per meglio illustrare il proprio convincimento, il signor
Tschaikowsky mi raccontò questo aneddoto graziosissimo,
che rivela l'amore che aveva anche Simone per la musica.
«Un giorno di esami all'Università, professori ed allievi
eravamo pronti, e si aspettava soltanto il professore de
Pachmann per cominciare, ma egli non venne. Allora mi
recai a casa sua
p.15:
per sapere se l'eminente personaggio fosse ammalato.
Bussai alla porta molto delicatamente ed il vecchio fedele
domestico mi aprì. Alle mie numerose domande rispose
tranquillamente che il padrone suonava il violino da quando
si era alzato.
Io, che avevo con lui cordiale confidenza,
entrai nel salone e lo richiesi del motivo della sua assenza in
un giorno di esami.
Egli con grande calma e semplicità
rispose: — Sentite questa musica: è divina! La cosa più
grande al mondo è l'arte! — Ma gli allievi vi aspettano per il loro esame — azzardai timidamente. — Egli rispose senza scomporsi: — Gli allievi possono aspettare; non già le fughe di Bach! » |
Par 12
Molti anni addietro, quando ero a Roma con Vladimiro,
ebbi il piacere di incontrare il fratello del grande
Ciaikowsky, il quale mi confidò che era stato allievo ed
amico di Simone. Anzitutto egli mi fece notare quanto,
cosa curiosa, si assomigliassero i caratteri di questi due
p.3:
fratelli che eran tuttavia completamente diversi nel loro
tono di vita. Per meglio illustrare il proprio convincimento
Ciaikowsky mi raccontò questo aneddoto graziosissimo che
rivela l'amore che aveva anche Simone per la musica.
« Un giorno di esami all'Università, professori ed allievi,
eravamo pronti e si aspettava soltanto il professore de Pachmann
per cominciare, ma egli non si fece vivo. Allora mi
recai a casa sua per sapere se l'eminente artista fosse
ammalato. Bussai alla porta molto delicatamente ed il fedele
domestico mi aprì. Alle mie numerose domande rispose
tranquillamente che il padrone suonava il violino da quando
si era levato da letto. Io, che avevo con lui cordiale confidenza,
entrai nel salone e lo richiesi del motivo della sua
assenza in quel giorno di esami. Egli, con grande calma e 'semplicità, rispose: « Sentite questa musica: è divina! La cosa più grande del mondo è l'arte ». « Ma gli allievi vi aspettano per il loro esame » - azzardai timidamente. Egli rispose senza scomporsi: « Gli allievi possono aspettare, non già le fughe di Bach! ». |
Par 1-12 Simon de Pachmann was deservedly recompensed with every Russian mark of honour; the collection of his decorations awarded alike to the student and artist, displayed in a frame, is actually in Paris. A suitable memorial has been raised in remembrance of this worthy man. | Par 1-11 Simone de Pachmann fu meritamente fregiato di tutte le decorazioni esistenti in Russia, e questi premii al suo valore di studioso e d'artista si trovano raccolti in un quadro che è presentemente a Parigi. Un monumento è stato eretto a memoria di lui. | Par 13 Simone de Pachmann fu meritatamente fregiato di p.4: tutte le decorazioni esistenti in Russia e questi premi al suo valore di studioso e di artista si trovano raccolti in un quadro che è presentemente a Parigi. Un monumento è stato eretto a memoria di lui, in vita! |
![]() 1923 — A Fabriano con gli amici. [At Fabriano with his friends. Source: (c) p.3.] |
![]() 1924 — Nel suo studio a Fabriano. [In his studio at Fabriano. Source: (c) p.3.] |
Par 1-13 After this brief notice of the nearest relatives of the great master, I will deal exclusively of himself. | Par 1-12 Ora, che molto in succinto, vi ho intrattenuto sui più vicini parenti del grande maestro, voglio esclusivamente parlarvi di lui. | |
Par 1-14 Vladimir de Pachmann was born in Odessa on the 27th of July 1848, and although his mother had attained her 45th year she nursed him for upwards of a year, a circumstance to which he has ever attributed the soundness of his constitution. From his earliest infancy Vladimir exhibited a decided musical tendency, and at the early age of six began to study the violin under the loving tuition of his father, but displaying at ten a desire to study p.16: the piano, he began under the same guidance to play on the instrument which was to reveal his powerful genius. One day when barely twelve whilst playing Händel's double fugue in C minor, he attracted the attention of a passing gentleman a doct. Morgon who became interested in knowing the name of the able performer of the difficult piece, and who was greatly astonished in learning that this perfect pianist was the youthful Vladimir. At eighteen he had already given public proofs of the talented skill which had gained the universal admiration of Odessa. Many among his chief admirers being aware of Vladimir's longing to pursue his musical studies, which the scanty resources of his father, laden with the support of a numerous family could not gratify, decided to raise a collection, to which many of the aristocracy contributed, by which means sufficient funds were raised to enable Vladimir to enter the Vienna Conservatory Of Music. | Par 1-13 Vladimiro de Pachmann nacque a Odessa il 27 luglio 1848; sua madre contava 45 anni quando lo dette alla luce, pure lo allattò per più di un anno, ed egli anche oggi suol dire che da questo proviene la sua forza fisica. Vladimiro fin da bambino dimostrò grande p.16: tendenza all'arte musicale. A sei anni cominciò a studiare il violino, sotto la guida affettuosa del padre. Vladimiro verso i dieci anni manifestò il desiderio d'imparare il pianoforte; infatti, sempre sotto l'insegnamento paterno, cominciò a suonare lo strumento che doveva rivelarci il suo genio. Un giorno, aveva allora 12 anni, suonando la doppia fuga in mi minore di Händel, meravigliò un signore che passava in quel momento sotto la sua finestra, e che volle sapere chi eseguisse così bene quel pezzo tanto difficile. La meraviglia del dottor Morgen, così si chiamava il passante, accrebbe quand'egli potè consta tare che il perfetto esecutore era il piccolo Vladimiro. A 18 anni aveva già dato prova pubblica del suo talento e si era guadagnata l'ammirazione di tutta Odessa. Molti fra i suoi ammiratori più entusiasti, conoscendo il desiderio di Vladimiro di seguitare lo studio della musica, e sapendo anche che le condizioni finanziarie di suo padre non gli avrebbero permesso tale spesa, data la numerosa famiglia, pensarono di fare una colletta, alla quale contribuirono molti dell'aristocrazia. In tal modo si ebbero i fondi necessarii per mandare e mantenere Vladimiro al Conservatorio Musicale di Vienna. |
Par 14
Vladimiro de Pachmann nacque ad Odessa il 27 Luglio
1848; sua madre, che contava quarantacinque anni
quando lo dette alla luce, lo allattò per più di un anno,
ed egli soleva dire spesso che da questo. proveniva la sua
forza fisica. Vladimiro fin da bambino mostrò grande
tendenza all'arte musicale. A sei anni cominciò a studiare il
violino sotto la guida affettuosa del padre. Verso i dieci
anni manifestò il desiderio di imparare il pianoforte.
Infatti, sempre sotto l'insegnamento paterno, cominciò a
conoscere i misteri dello strumento che doveva rivelarci il
suo genio. Un giorno, aveva allora dodici anni, suonando
la doppia Fuga in Mi minore di Händel stupì un signore
che passava in quel momento sotto la sua finestra, che
volle sapere chi eseguisse così bene quel pezzo tanto
difficile. La meraviglia del Dott. Morgen, così si chiamava
il passante, crebbe quando egli potè constatare che il
perfetto esecutore era il piccolo Vladimiro. Par 15 A diciotto anni aveva già dato prova pubblica del suo talento e si era guadagnata l'ammirazione di tutta Odessa. Molti fra i signori ammiratori più entusiasti, conoscendo il desiderio di Vladimiro di seguitare lo studio della musica, e sapendo anche che le condizioni finanziarie del padre non gli avrebbero consentito nessun sacrificio finanziario, data la numerosa famiglia, pensarono di fare una colletta alla quale contribuirono molti dell'aristocrazia; in tal modo si raggranellarono i fondi necessari per mandare e mantenere Vladimiro al Conservatorio Musicale di Vienna. Partì il giovanetto pieno di fervore artistico, di speranza. |
Par 1-15 Full of hope and artistic zeal he departed for Vienna where he resided two years with the Luksch family. The master often refers to the affectionate attentions received from these good people, not forgetting to add that he was on excellent terms with their cook. The reader will not have forgotten that for this singular nature the pleasures of the table assumed the highest importance, and the worthy cook further testified her regard for the youth by the loan of a sum of money which being unable to refund, he made over to her his gold watch, given to him by a Russian princess as a token of her admiration. | Par 1-14 Partì il giovanetto pieno di fervore artistico, di speranza. A Vienna abitò per due anni con la famiglia Luksch. Il maestro frequentemente parla di queste persone che gli erano sinceramente affezionate, e non trascura di dire che era anche molto amico della cuoca di detta famiglia... I lettori certo ricordano, come ho già scritto, che per questo uomo di tanta originalità la cucina è una delle cose più importanti, e la cuoca della famiglia Luksch dimostrò il suo affetto per il giovanetto, prestandogli del denaro che egli non potè mai restituirle, ma le cedette invece un orologio d'oro, che una p.17: principessa russa gli aveva regalato in segno d'ammirazione. | Par 16 A Vienna abitò per due anni con la famiglia Luksch. Il Maestro frequentemente parlava di queste persone che gli erano sinceramente affezionate, e non trascurava di dire che era anche molto amico della cuoca di quella famiglia. La cuoca della famiglia Luksch dimostrò il suo affetto pel giovanetto, prestandogli del denaro che egli non potè mai restituirle: le donò invece un orologio d'oro, che una principessa russa gli aveva regalato in segno di ammirazione. |
![]() 1926 — America. [Source: (c) p.3.] |
![]() I suoi piccoli "amici". [His little "friends". Source: (c) p.3.] |
Par 1-16 Shortly after his arrival in Vienna he applied to professor Dachs for admission to the high class of the Conservatory, who at once pointed out to him that according to the rules of admission to this grade, pupils were required p.17: to be good musicians and to be able to play the pianoforte, ending with inviting him to return on the following day to afford due proofs of his ability. | Par 1-15 Dopo poco tempo che era a Vienna, Vladimir, si presentò al professor Dachs per essere ammesso all'ultima classe del Conservatorio. L'egregio professore gli fece osservare che per ottenere l'ammissione a detta classe bisognava essere un buon musicista e saper suonare il pianoforte; quindi lo pregò di tornare il giorno dopo per dare la dimostrazione della sua capacità. | Par 17 Dopo poco tempo che era a Vienna, Vladimiro si presentò al professore Dachs per essere ammesso all'ultima classe del Conservatorio. L'egregio professore gli fece osservare che per ottenere l'ammissione bisognava essere un buon musicista e saper suonare il pianoforte; lo pregò perciò di tornare il giorno dopo per dare la prova della sua capacità musicale. |
Par 1-17 With a punctuality rare among artists, Vladimir hastened the next day to keep his appointment, and assisted at professor Dachs' lesson to his pupils; the class being dismissed, he was requested to open his roll and choose the piece he preferred to play, when Vladimir promptly replied that he had no music, but that if the professor would name any musical composition he would try to play it from memory. Professor Dachs turning a stern and almost reproving glance on the youthful Vladimir, objected that the Conservatory was no place for wasting time, and still less for joking, ending by directing him to play whatever he liked, but never to appear again without music. Thereupon young de Pachmann seated himself at the piano and played Liszt's selection from Verdi's Rigoletto. | Par 1-16 Vladimiro, puntuale come lo sono pochi artisti, il giorno seguente si recò all'appuntamento, ed assistette alla lezione che il professor Dachs impartiva al suoi allievi. Dopo aver licenziata la classe, Dachs invitò l'aspirante a voler aprire la sua cartella di musica e scegliere un pezzo che meglio potesse eseguire. Vladimiro prontamente rispose che non aveva alcuna musica con sè, e pregò il professore a volergli enunciare una composizione musicale per piano che avrebbe forse eseguita a memoria. Il professore Dachs guardò con aria severa e quasi di rimprovero il piccolo Vladimiro, facendogli osservare che al Conservatorio non c'era tempo da perdere, tanto meno per scherzare, e lo invitò a suonare ciò che voleva, avvertendolo di non presentarsi mai più senza musica. Il giovane de Pachmann sedette al piano e suonò: Rigoletto — Fantasia VERDI-LISZT. | Par 18 Vladimiro, puntuale come lo sono pochi artisti, il giorno seguente si recò all'appuntamento, ed assistette alla lezione che il professore Dachs impartiva al suoi allievi. Dopo aver licenziato la classe, Dachs invitò l'aspirante a voler aprire la sua cartella di musica e scegliere un pezzo che meglio potesse eseguire. Vladimiro prontamente rispose che non aveva alcuna musica con sè e pregò il professore a volergli enunciare una composizione per piano che avrebbe forse eseguita a memoria. Il professore Dachs guardò con aria severa e quasi di rimprovero il piccolo Vladimiro, facendogli osservare che al Conservatorio non vi era tempo da perdere, tanto meno per scherzare, e lo invitò a suonare ciò che voleva, avvertendolo di non presentarsi mai più senza musica. Il giovane da Pachmann sedette al piano e suonò: Rigoletto, Fantasia Verdi-Liszt. |
Par 1-18 He had no sooner ended playing than the wonderstruck professor bereft of words, ran to call the superior of the Conservatory professor Helmesberger, so that de Pachmann on turning round was struck with dismay at the professor's disappearance, which in his anxious state of mind he attributed to his own faulty execution of the piece. The professor however soon returned accompanied by the director himself, who jointly with expressions of joy were loud in their congratulations to de Pachmann, who played again to the wondering delight of the two teachers. After renewed words of encomium, Professor Dachs requested the youth to prepare for the following day two studies of Chopin. Vladmir [Vladimir] returned punctually, again without music, and in reply to the professor's remarks thereon, expressed his willingness to p.18: play the 24 studies of Chopin in any key that might be required of him. The wondering professors having seated themselves de Pachmann played as he alone could render Chopin. The divine strains being hushed, Professor Dachs sensibly affected, embraced him saying: "I have heard this by Chopin himself; your play is perhaps better, and he could not but be flattered by your perfect rendering". It will not be difficult to realise the enthusiastic reception which attended de Pachmann's admission to the Vienna Conservatory, where he remained from 1867 to 1869, not to study the piano however, Professor Dachs after a few short lessons having frankly acknowledged, that the pupil having excelled the teacher, had no further need of his lessons. Instead Vladimir studied harmony and fugues with professor Bruckner, his success being such that at the final trial he was awarded the large silver medal. | Par 1-17 Appena terminato il pezzo, il professore, meravigliato, senza dir parola, corse a chiamare il direttore del Conservatorio sig. Helmesberger. In quel mentre de Pachmann si voltò per vedere il professore, ma grande fu la sua sorpresa nel constatare che era scomparso. Addolorato e sconfortato, pensò di aver suonato tanto male da provocare la fuga del professore; ma questi non tardò a ritornare, in compagnia del direttore del Conservatorio. p.18: Entrambi avevano il viso gioioso; si congratularono con il de Pachmann che suonò ancora destando l'entusiasmo dei due insegnanti. Il professor Dachs, dopo aver rivolte nuove parole di elogio al giovanotto, lo invitò a voler ripassare per il giorno dopo due studii di Chopin. |
Par 19
Appena terminato il pezzo, il professore, meravigliato,
senza dir parola corse a chiamare il direttore del
Conservatorio signor Helmesberger. Istintivamente de Pachmann
si voltò per vedere il professore, ma grande fu la sua
sorpresa nel constatare che era scomparso. Addolorato e
sconfortato, pensò di aver suonato tanto male da provocare
la fuga del professore; ma questi non tardò a ritornare,
in compagnia del direttore del Conservatorio. p.5: Par 20 Entrambi avevano il viso sereno e lieto : si congratularono con il de Pachmann che suonò ancora destando l'entusiasmo dei due insegnanti. Il professor Dachs, dopo aver rivolto nuove parole di elogio al giovanetto, lo invitò a voler ripassare il giorno dopo per suonare due Studii di Chopin. |
Par 1-18 Tornò Vladimiro il domani, ancora senza musica, e al professore che l'interrogava rispose di poter suonare i 24 studii di Chopin e domandava in che chiave dovesse eseguirli. De Pachman [Pachmann] suonò come egli solo può suonare Chopin. Finita la divina musica, il prof. Dachs l'abbracciò commosso e gli disse: «Ho sentito questo da Chopin; voi suonate forse meglio, ed egli sarebbe certo lusingato della vostra perfetta esecuzione». E facile comprendere con quale entusiasmo fu ammesso de Pachmann al Conservatorio di Vienna, dove restò dal 1867 al 1869 e non già per imparare il piano, avendo il professor Dachs, dopo poche lezioni, dichiarato di non aver altro ad insegnare all'allievo che aveva superato il maestro. Vladimiro studiò invece l'armonia e la fuga col professor Bruckner e i suoi splendidi esami furono premiati con grande medaglià d'argento. | Par 21 Tornò Vladimiro il domani, ancora senza musica, e al professore che l'interrogava rispose di poter suonare i 24 Studii di Chopin. De Pachmann suonò come egli solo riusciva a suonare Chopin. Finita la divina musica il professor Dachs l'abbracciò commosso e gli disse: « Ho sentito questo da Chopin; voi suonate forse meglio, ed egli sarebbe certo lusingato della vostra perfetta esecuzione ». E' facile comprendere con quale entusiasmo fu ammesso de Pachmann al Conservatorio di Vienna, dove restò dal 1867 al 1869 e non già per imparare il piano, avendo il professore Dachs, dopo poche lezioni, dichiarato di non aver altro da insegnare all'allievo che aveva superato il maestro. Vladimiro studiò invece l'armonia e la fuga col professor Bruchner e i suoi splendidi esami furono premiati con una grande medaglia d'argento. | |
Par 1-19 On leaving the Conservatory young Vladimir returned to Odessa where he began to give lessons and a few local concerts which excited general admiration. | Par 1-19 Terminato il conservatorio, il giovane Vladimiro ritornò a Odessa; cominciò a dar delle lezioni e qualche concerto locale, sempre suscitando grande ammirazione. | Par 22 Terminati i corsi al Conservatorio, il giovane Vladimiro ritornò ad Odessa; cominciò a dar delle lezioni e qualche concerto locale, sempre suscitando grande ammirazione. |
![]() In viaggio. [On travel. Source: (c) p.4.] |
![]() Il giuoco preferito. [His favourite game. Source: (c) p.4.] |
Par 1-20 In 1870 he first heard at Odessa the famous Tausig, who impressed him greatly with his technique and urged him to still further endeavours. He studied alone for 8 years [this sentence is apparently not in the Italian original]. In the same year he went to Kerson, barely five hours distance from Odessa to give a concert in conjunction with the pianist Herschec [details of Herschec or Harschec are not known], which financially failed of success, so that his aged father was under the necessity of proceeding to Kerson to fetch young Vladimir, who had exhausted his resources. | Par 1-20 Nel 1870 udì a Odessa il grande Tausig, il quale molto lo impressionò con la sua tecnica, e lo animò a perfezionarsi maggiormente. | Par 23 Nel 1870 udì a Odessa il grande Tausig, il quale molto fu impressionato per la tecnica di lui, e lo esortò a perfezionarsi maggiormente. |
Par 1-21 Nello stesso anno andò a Kerson a sole cinque ore da Odessa, per dare un concerto col pianista Herschec, ma il risultato finanziario fu disastroso ed il vecchio padre fu costretto ad andare a Kerson per ricondurre a casa il giovane Vladimiro che era rimasto senza denari. | Par 24 Nello stesso anno andò a Kerson, a sole cinque ore da Odessa, per dare un concerto col pianista Harschec, ma il risultato finanziario fu disastroso ed il vecchio padre fu costretto ad andare a Kerson per ricondurre a casa il giovane Vladimiro che era rimasto senza denari. | |
Par 1-21 On completing his 30th year, having lost his father, Vladimir removed with his sister Elizabeth to Leipzig, where under the management of Karl Reineke he gave a concert which was attended with complete success. Leaving somewhat later for Berlin our youthful artist gave a concert in the Architectural Hall which was enthusiastically received and very favourably reviewed. At 32 years he returned to Vienna with the intention of giving a series of concerts. Happening one day to be playing one of Chopin's ballads in Rösendorfer's [Bösendorfer's] piano repository, he chanced to be overheard by Herr Waldmann, a good musical connoisseur who after the first few notes introduced himself to de Pachmann and with rapturous terms, briefly signified his desire to organise a series of concerts on his behalf. It may be said therefore that from that day his career as a pianist had its beginning. | Par 1-22 p.18: A 30 anni Vladimiro de Pachmann perdette il padre, ed allora partì con la sorella Elisabetta per Lipsia, ove dette un concerto sotto la direzione di Carlo Reineke, ottenendo grande successo. Partì quindi il giovane art ista per Berlino e dette quivi un concerto nella sala degli Architetti, riportando entusiasmo e critiche favorevolissime. Si recò di nuovo a Vienna quando aveva 32 anni per dare dei concerti. Un giorno nel negozio di pianoforti Rösendorfer [Bösendorfer], mentre suonava una ballata di Chopin, entrò un certo Waldmann, buon conoscitore di musica, il quale, appena udite poche note, si presentò a de Pachmann con grande ammirazione, e, dopo poche frasi, gli disse che avrebbe subito organizzato dei concerti per lui. Da quel giorno, si può dire, incominciò per Vladimiro la carriera di pianista. |
Par 25
A trent'anni Vladimiro de Pachmann perdette il
padre, ed allora partì con la sorella Elisabetta per Lipsia, ove
dette un concerto sotto la direzione di Carlo Reineke,
ottenendo grande successo. Partì quindi il giovane artista per
Berlino e dette quindi un concerto nella Sala degli Architetti,
riportando entusiasmo e critiche favorevolissime. Si
recò di nuovo a Vienna quando aveva trentadue anni per
dare dei concerti. Par 26 Un giorno nel negozio di pianoforti Bosendorfer [Bösendorfer], p.6: mentre suonava una Ballata di Chopin, entrò un certo Waldmann, buon conoscitore di musica, il quale, appena udite poche note, si presentò a de Pachmann con grande ammirazione, e, dopo poche frasi, gli disse che avrebbe subito organizzato dei concerti per lui. Da quel giorno, si può dire, incominciò per Vladimiro la carriera di pianista. |
Par 1-22
He played at the Philarmonic [Philharmonic] Society with enormous
success, receiving the warmest praise from prof. Henslick
[Hanslick],
one of the most celebrated musical critics of his time.
Triumph succeeding triumph, the lucky turning point finally
began for the artist, who left for Paris, where he played in
the philarmonic concerts conducted by Pasdeloup, amid
steady rapturous applause.
Par 1-23 From Paris he proceeded to London meeting with like success, and exciting a warm sympathy which has never to this day failed the great artist. In London after one of his concerts he formed the acquaintance of p.20: a young lady pianist, one of his pupils, whom he subsequently married. | Par 1-23 Suonò de Pachmann alla Società Filarmonica riportando il più strepitoso successo e le più favorevoli critiche, specialmente dal prof. Henslick [Hanslick], famoso critico musicale di quel tempo. | Par 27 Suonò de Pachmann alla Società Filarmonica riportando il più strepitoso successo e le più favorevoli critiche, specialmente dal prof. Henslick [Hanslick], famoso critico musicale di quel tempo. |
Par 1-24 Le vittorie si aggiunsero alle vittorie: la buona stella brillava ormai per quest'artista. Egli partì per Parigi, dove suonò nel concerti filarmonici diretti dal Pasdeloup, destando vivo entusiasmo. Da Parigi passò a Londra dove pure incontrò le più grandi simpatie che tutt'ora sono p.20: vive per lui. A Londra dopo un suo concerto conobbe una giovanetta pianista, che fu sua allieva, e divenne più tardi sua moglie. | Par 28 Le vittorie si aggiunsero alle vittorie : la buona stella brillava ormai per quest'artista. Egli partì per Parigi, dove suonò nel concerti filarmonici diretti da Pasdeloup, destando vivo entusiasmo. Da Parigi passò a Londra dove pure incontrò le più grandi simpatie che tuttora sono vive per lui. A Londra dopo un suo concerto conobbe una giovanetta pianista, che fu sua allieva e divenne più tardi sua moglie. | |
Par 1-24 Full of honours Vladimir returned to Vienna whence he left for Budapest where he became acquainted with Liszt, who expressed great friendship and admiration for him. A lady friend of Liszt who attended the latter in one of de Packmann's [Pachmann's] concerts, told me that the veteran experienced master declared his admiration for the genial de Pachmann whose execution [touch] was such, he added, that he had never been so highly moved before. Liszt and de Pachmann, these kindred souls, were much together, and great was the friendship and admiration of the latter for the aged master. | Par 1-25 Coperto di gloria ripartì Vladimiro per Vienna; si recò di poi a Budapest, dove conobbe Liszt, il quale ebbe grande amicizia ed ammirazione per lui. | Par 29 Coperto di gloria, ripartì Vladimiro per Vienna; si recò poi a Budapest dove conobbe Liszt; questi nutrì subito grande amicizia ed ammirazione per lui. |
Par 1-26 Una signora, amica di Liszt, che accompagnò questi ad un concerto di de Pachmann, mi raccontava quanta ammirazione il vecchio e sapiente maestro manifestasse per il geniale de Pachmann e dicesse che il suo tòcco era tale che altri mai lo avevano tanto commosso. Liszt e de Pachmann furono spesso insieme; le due anime si compresero, ed alta fu l'amicizia e grande l'ammirazione di de Pachmann per il celebre musicista. | Par 30 Una signora, amica di Liszt, che accompagnò il geniale grande pianista ad un concerto di de Pachmann, mi raccontava quanta ammirazione il vecchio e sapiente maestro manifestasse per il geniale de Pachmann e dicesse che il suo tòcco era tale che altro mai lo aveva tanto commosso. Liszt e de Pachmann furono spesso insieme; le due anime si compresero, ed alta fu l'amicizia e grande l'ammirazione di de Pachmann per il celebre musicista. | |
Par 1-25 A month after this memorable encounter Vladimir returned to London, where he was married to Miss Margaret O'Key [Okey] the handsome young lady pianist, whose acquaintance he had formed some time previously. Besides being a skilful pianist this lady was also an excellent composer; her opera Jato has been recently produced at Montecarlo [Monte Carlo] and Paris with signal success. | Par 1-27 Un mese dopo tale fortunato incontro, Vladimiro andava a Londra, dove sposava la giovane e bellissima musicista Miss Margherita O'Key [Okey], conosciuta qualche tempo avanti, la quale non solo è pregiata pianista, ma ottima compositrice; l'ultimo suo lavoro è l'opera Jato, data recentemente a Montecarlo e Parigi con grande successo. Viaggiò con madame de Pachmann il nostro Vladimiro, ed entrambi dettero concerti in Europa e in America. | Par 31 Un mese dopo tale fortunato incontra, Vladimiro si recava a Londra, dove sposava la giovane e bellissima musicista Miss Margherita O'Key [Okey], conosciuta qualche tempo avanti, nota come pregiata pianista e ottima compositrice; l'ultimo suo lavoro è l'opera Jato, data anni addietro a Montecarlo e a Parigi con grande successo. Viaggiò con madame de Pachmann il nostro Vladimiro, ed entrambi dettero concerti in Europa e in America. |
Par 1-26 Journeying together Mr and Mrs de Pachmann gave a number of concerts in Europe and America, everywhere received with the greatest applause. At that time de Pachmann had a house in Paris, where it might be said that he passed the major part of his married life. He was divorced twentyfive years ago from his wife, who bore him three children the first of whom was born at Petrograd where he died, and the other two in London. These are now settled in Paris. During his joint residence with his wife in Paris de Pachmann met in a noted fashionable drawing-room the celebrated French writer Renan, who after having heard de Pachmann play, approached him with the express purpose of declaring his warm admiration p.21: and to request of his host the loan of one of his books wherein in beautiful language he inscribed an eloquent elogium. Unfortunately the volume with its priceless autograph was since lost. | Par 1-28 De Pachmann aveva in quel tempo la sua casa a Parigi, dove si può dire che abbia passato la maggior parte della sua vita coniugale. Egli, che è divorziato da 25 anni, ebbe tre figli: il primo nacque a Pietrogrado e colà mori, gli altri due nacquero a Londra e presentemente vivono a Parigi. Quando de Pachmann dimorava con sua moglie, a Parigi, incontrò in un salone artistico il filosofo francese Renan, il quale, dopo aver sentito suonare de Pachmann, lo avvicinò esprimendogli la più alta ammirazione; anzi chiese al padrone di casa uno dei proprii libri sul quale p.21: scrisse bellissime parole di elogio. Disgraziatamente il libro col prezioso autografo andò perduto. | Par 32 De Pachmann aveva in quel tempo la sua casa a Parigi, dove si può dire che abbia passato la maggior parte della sua vita coniugale. Egli, che era divorziato da venticinque anni, ebbe tre figli: il primo nacque a Pietrogrado e colà mori; gli altri due nacquero a Londra e presentemente vivono a Parigi. Quando de Pachmann dimorava con sua moglie a Parigi, incontrò in un salone artistico Ernesto Rénan [Renan], il quale, dopo aver sentito suonare de Pachmann, lo avvicinò, esprimendogli la più alta ammirazione; anzi chiese al padrone di casa uno dei propri libri sul quale scrisse bellissime parole di elogio. Disgraziatamente il libro col prezioso autografo andò smarrito. |
Par 1-27 De Pachmann also visited Italy, but much to the regret of true lovers of music, only two towns were favoured with his visit, viz; Milan and Florence; of which latter place de Pachmann retains a highly poetical souvenir. | Par 1-29 De Pachmann dette pure dei concerti in Italia, ma purtroppo per gli amatori di musica due sole furono le città che potettero ascoltarlo, Milano e Firenze; di quest'ultima specialmente il grande artista conserva un ricordo di poesia profonda. | Par 33 De Pachmann dette pure dei concerti in Italia, ma purtroppo per gli amatori di musica poche sole furono le città che potettero ascoltarlo: Milano, Roma, Venezia, Ancona e Firenze; di quest'ultima specialmente il grande artista conservava un ricordo di poesia profonda. |
Par 1-28 In 1890 he undertook with Madame de Pachmann his first journey to America for a tour of 25 concerts wherein enthusiasm was raised to so high a pitch that the remembrance thereof still endures, and this in spite of his rare subsequent visits, only six in number, and the fact that it is now upwards of six years since he last crossed the ocean. Letters frequently reach him from American admirers urging him to grant them the further treat of his visit, but the master seems little disposed to risk the irksomeness of the eight day's passage and the chance surprises of the Baby Killers! [soldiers; this was written in 1916, during WW1.] | Par 1-30 Nel 1890 si recò per la prima volta in America con madame de Pachmann per un giro di 25 concerti, destando tale entusiasmo che tuttora ne vive negli animi americani il ricordo, ad onta delle sue rare visite in America. De Pachmann si è recato colà sei volte ed ora è più di quattro anni che non traversa l'oceano. Di frequente riceve lettere di ammiratori americani che lo sollecitano a ritornare, ma maestro sembra non amare troppo gli otto giorni di traversata e le sorprese dei Baby Killers! | Par 34 Nel 1890 si recò per la prima volta in America con madame de Pachmann per un giro di venticinque concerti, destando tale entusiasmo che tuttora ne vive negli animi americani il ricordo, ad onta delle sue rare visite in America. p.7: De Pachmann si è recato colà sette volte, l'ultima nel 1924-1925. |
Par 1-29
Vladimir de Pachmann excited everywhere the greatest
admiration.
His style is so varied that no one ever tires of
hearing him; his concerts being crowded to excess
wheresoever a love of music prevails
[this sentence is apparently not in the
Italian original].
The country in which de Pachmann is best appreciated and where he no doubt
plays with greater pleasure is England, whose people while
fully alive to the excellence of his powers, make every
allowance for his excentricities [sic], cherishing the man
quite as fully as the artist.
De Pachmann thoroughly
realising the sincerity of this admiration is happy in
mounting his stand when about to address a few words to
the public of whose friendly welcome he is fully assured.
Par 1-30 De Pachmann's personality is no mystery for his English admirers who realise that this artist is not an p.22: ordinary mortal, but rather a heavenly child enraptured by his music. During his concerts de Pachmann is wholly absorbed in his piano; the man seems totally to disappear, and an angel spirit from remote fairy spheres to be hovering over the ivory keys. The audience is equally lost in rapt oblivion and this complete self-abandonment of our minds is brought about by the self-abandonment of the great artist who raises the public to the highest realms of poetry. Hence it is that on leaving his concerts we are pervaded with a strange feeling of indifference to the concerns of daily life. De Pachmann is happy when playing but his satisfaction is enhanced when he sees and realises that his hearers fully understand him; when their countenances exhibit signs of emotion, and their eyes fill with tears, his spirit seems to pervade the hall, wherein the mute spirits seem to be tremblingly attracted towards him. At this point the divinely poetic dream attains the highest stage of human commotion. | Par 1-31 Vladimiro de Pachmann desta entusiasmo ed ammirazione ovunque; ma la nazione dove questo artista è più amato e dove forse egli suona con più piacere è l'Inghilterra. Il popolo inglese ha capito perfettamente questo genio, e perdona, anzi si compiace delle sue stravaganze, lo asseconda, e ama infine, oltre all'artista, l'uomo. | Par 35 Vladimiro de Pachmann destò entusiasmo e ammirazione ovunque; ma la nazione dove questo artista è stato più amato e dove forse egli suonava con più piacere è l'Inghilterra. Il popolo inglese intuì, comprese, ammirò profondamente questo genio, e perdonò, anzi si compiacque delle sue stravaganze, lo assecondò, ed amò infine, oltre l'artista, l'uomo. |
Par 1-32 De Pachmann sente ed apprezza altamente questa ammirazione; è lieto e sorridente quando sale sulla pedana: sa di poter fare il suo discorsetto al pubblico, perchè il pubblico gli è amico e lo ama sinceramente. La personalità di de Pachmann appare molto chiara agli inglesi; essi hanno capito che quest'artista non è un uomo in tutto normale, ma un divino fanciullo estasiato della musica. Durante il concerto, de Pachmann s'abbandona completamente al suo piano, l'essere umano sparisce, e uno spirito angelico sembra venga da lontani e fantastici p.22: regni a sfiorare i tasti d'avorio dello strumento. Pure noi tutto dimentichiamo udendolo, e questo completo abbandono dell'anima nostra lo dobbiamo all'abbandono del grande artista che ci innalza alle vette più alte della poesia. | Par 36 De Pachmann sentì ed apprezzò altamente questa ammirazione; era lieto e sorridente quando saliva sulla pedana, sapeva di poter fare il suo discorsetto al pubblico, perchè il pubblico gli era amico e lo amava sinceramente. La personalità di de Pachmann apparve molto chiara agli inglesi; essi avevano intuito che quest'artista non era un uomo in tutto normale, ma un divino fanciullo estasiato dalla musica. Durante il concerto, de Pachmann s'abbandonava completamente al suo piano, l'essere umano spariva, e uno spirito angelico sembrava venisse da lontani e fantastici regni a sfiorare i tasti d'avorio dello strumento. Noi tutto dimenticavamo udendolo, e quel completo abbandono dell'anima nostra lo dovevamo all'abbandono del grande artista che ci innalzava alle vette più alte della poesia. | |
Par 1-33 È per questo che uscendo da un suo concerto tutto ci sembra strano e che restiamo, per i primi istanti, come sbalorditi alla vita quotidiana. Quando de Pachmann suona, è felice, ma la sua felicità sarà maggiore se vedrà e sentirà che gli uditori lo comprendono. Quando scorge i visi commossi, gli occhi velati di lacrime sembra maggiormente che il suo grande spirito aleggi per la sala, dove le silenziose anime salgono tremanti verso di lui. Allora il sogno divinamente poetico raggiunge le più grandi altezze della commozione umana. |
Par 37
E' per questo che uscendo da un suo concerto tutto ci
sembrava strano cosi da restare per i primi istanti, come
sbalorditi, di fronte' alle sue graziose bizzarrie. Quando
de Pachmann suonava era felice, ma la sua felicità
era maggiore se notava e sentiva che gli uditori lo
comprendevano. Quando scorgeva visi commossi, gli
occhi velati di lacrime sembrava maggiormente che il suo
grande spirito aleggiasse per la sala. Par 1-38 Allora il sogno divinamente poetico raggiungeva le più grandi altezze della commozione umana. | |
Par 1-39
Nutrì infine un grande amore per l'Italia e per il Duce,
di cui era un entusiasta ammiratore. Spirito magnanimo
e benefico, durante la guerra suonò spesso a favore della
Croce Rossa, della Dante Alighieri,
della Società di Beneficenza Italiana a Londra,
ad Ancona pro Scuola Pergolesi. Par 1-40 Dopo la guerra, diede concerti, dinanzi a sale plaudenti ed entusiaste, all'Augusteo, e poi sempre a Roma, al Teatro Quirino pro Scuola Musicale dell'Istituto di Perfezionamento per gli Stranieri, istituito a Tivoli, e alla Filarmonica per una solenne commemorazione di Chopin, e ancora ad Ancona, Venezia, Fabriano e in altre città. L'ultimo giro di concerti si svolse in Inghilterra, quattro anni addietro e fu una serie di trionfi indimenticabili. FRANCESCO PALLOTTELLI |
![]() de Pachmann when he takes his month's holiday. de Pachmann durante il suo mese di riposo. [Sources: (a) & (b) p.24 (cropped).] |
![]() De Pachmann with some of his friends during his month's holiday. De Pachmann con alcuni suoi amici durante il mese di riposo. [Sources: (a) & (b) p.27.] |
![]() de Pachmann and one of his young friends. de Pachmann ed una delle sue giovani amiche. [Sources: (a) & (b) p.29 (cropped).] |
![]() Al lavoro. [At work. Source: (c) p.6.] |
![]() My dog Chow-Chow-Sain listening to the master. Il mio cane Chow-Chow-Sain mentre ascolta il maestro. [Sources: (a) & (b) p.25.] |
Par 2-7 De Pachmann lives solely for his art, and while exacting in many trifles, troubles himself slightly, with the practical concerns of life. He is quite unable in fact to understand how a bank is able to pay interest on the sums placed in its care. How often in crowded halls have I seen de Pachmann with lowering brow and evident signs of annoyance, because the numerous audience had failed to understand him, and was insincere in its applause. On such occasions he refrains from those characteristic p.28: actions of his and the utterance of those words which some unmusical critic has qualified as the tricks of the trade by which de Pachmann realises his triumphs. Such they certainly are not, as, with my many years experience, I can safely affirm that his is a childlike nature impatient of ordinary restraints and unfamiliar with the demands of life. |
Par 2-8
De Pachmann vive interamente per la sua arte: è in verità
minuzioso per certe piccole cose, ma non ha nessun senso
pratico della vita.
Ad esempio, non si può render conto
perchè la banca paghi gli interessi di una somma di denari
in essa depositata.
Par 2-9 Quante volte mi son trovato in affollatissime sale, ed hò veduto de Pachmann diventar serio, agitato perchè p.28: sentiva che quel numeroso pubblico non lo capiva e che l'ovazione non era sincera. Allora non fa quel suoi atti caratteristici e non dice quelle parole, che da qualche antimusicale sono chiamati i tricks con i quali de Pachmann ottiene il successo. No; non sono tricks; dopo molti anni di esperienza posso affermare che egli ha un'anima infantile che non può e non sa controllare; è soltanto un ingenuo della vita. | |
Par 2-8 On other occasions I have assisted at concerts which through various causes, not excluding faulty organisation have failed financially, but if the scanty attendance exhibited a proper degree of enthusiasm, I have noticed that de Pachmann was radiant, though aware that the receipts were meagre, as if this were no concern of his. As long as even a few among those present reciprocate his feelings and appreciate the perfect rendering of his play, he infuses into it all the passionate fervour at his command. The programme has been long ended but he cannot wrench himself away from his piano. Such is the artist! | Par 2-10 In altre occasioni ho assistito a dei concerti che per molte ragioni, e anche per cattiva organizzazione, furono disastrosi come finanze; ma se quel poco pubblico era entusiasta, ho visto de Pachmann felice; egli sa che l'affare è cattivo, ma ciò non lo riguarda; ci sono poche anime che lo comprendono, che sentono la dolcezza della su a perfetta interpretazione, ed egli suona con tutta la, passione di cui è capace. Il programma è da lungo tempo' finito, ma egli non vuole staccarsi dal piano. Ecco l'artista! | |
Par 2-9 De Pachmann is extremely fond of bright shining stones such as rare emeralds, rubies, diamonds and other costly gems of nature's production. Of these he possesses a valuable collection which is deposited in a bank safe. | Par 2-11 De Pachmann ama le pietre che luccicano, ama i preziosi smeraldi, i rubini, i diamanti, e tutte quelle bellezze che natura può dare. Egli ha una bella collezione di pietre preziose che è ora al sicuro in una banca. | |
Par 2-10 Wonderful to relate his interest and fancy for mineralogy date from his first musical success. I can well remember that whilst forming his collection de Pachmann used to spread these magnificent coloured stones on a table p.29: near his piano, and calling me used to say: "Sit down and listen while I reproduce all these varied colours by my play". In effect every varied shade from the palest rose to the deepest green, every phrase of his had its hue. These were never to be forgotten moments in which I could clearly distinguish in his different crescendos and decrescendos from pppp to ffff, the various tones of green, azure, red and yellow of his gems. | Par 2-12 E' strano che la passione e lo studio della mineralogia datino dal suo primo trionfo musicale. Mi ricordo che quando de Pachmann preparava la sua collezione, soleva spargere le magnifiche pietre colorate su di una tavola, p.29: vicina al piano, e mi diceva: «Adesso sedetevi ed ascoltate; io riprodurrò suonando tutti questi colori». Infatti dal rosa più tenui al verdi più intensi, ogni sua frase aveva un colore. Questi furono per me momenti indimenticabili e vedevo infatti nel differenti crescendo e decrescendo, dal p p p p ai f f f f, i diversi verdi, azzurri, rossi, gialli delle sue belle gemme. | |
Par 2-11 Since his collection has been completed de Pachmann goes out very little, and whenever I suggest a walk in the fresh air for the benefit of his health, his invariable reply is "as to fresh air I can get plenty by opening my window, and as to exercise I have only to run my fingers over the keys". | Par 2-13 Da quando la collezione è completa, de Pachmann esce pochissimo, e quando gli dico: «Maestro, perchè non andate a fare una passeggiata? l'aria vi farà bene», egli mi risponde: «Per avere dell'aria ho soltanto da aprire la finestra; la passeggiata la faranno le mie dita sul pianoforte!». | |
Par 2-12 De Pachmann rarely goes to the theatre. Once in New York I took him to hear a comic play but the discordant strains of the Orchestra soon drove him home again. He is fond of going to the opera to hear Caruso whose divine voice has such power over him as to make him weep like a child! Spite of the usual musical accompaniments which he rails against, he p.30: delights in moving pictures which absorb his whole attention to such a point, that he is incessantly soliciting explanation of such parts of the scene as are beyond his comprehension. Such is the childlike nature of his questions that one fails to realise that they are raised by one who but the day previously has enthralled two thousand people. Many are the simple questions put by de Pachmann in the course of the day, but greater by far is the number of wondering doubts arising in our minds at the thought of this excentric yet highly poetical temperament, which is not proof against the seductions of a good dinner; his generous disposition, the complex nature of this childlike being, whose faults must be overlooked in consideration that with his divine art he can procure us moments of sweet oblivion, and afford solacing comfort to numberless afflicted and grateful minds. |
Par 2-14
De Pachmann
non va quasi mai a teatro; una sola volta a New York lo condussi
ad un'operetta comica, ma le stonature dell'orchestra
lo fecero subito tornare a casa.
Con gioia si reca all'opera,
quando canta Caruso; la divina voce di questo grande
artista lo commuove fino a farlo piangere come un bambino!
Il cinematografo lo diverte assai; inveisce un po' contro la cattiva
musica che vi si
p.30:
fa, ma lo spettacolo lo assorbe in tal modo che dimentica
tutto e non fa altro che domandare spiegazioni del dramma
che non può capire da solo.
È proprio come un bambino e
le sue domande sono puramente infantili. Sembra
impossibile che sia quello stesso che ha commosso il giorno
prima duemila persone!
Par 2-15 Molte sono le domande puerili che de Pachmann rivolge durante la giornata; ma sono certo di più i punti interrogativi che sorgono nell'anima nostra pensando a quest'originale artista, pensando al suo cuore generoso, pensando infine a questo fanciullo dall'anima complessa, cui tutti i capricci sono perdonati perchè sa con la sua arte divina darci dei momenti di completo oblio, e sa consolare tante anime dolorose che gli sono di questo infinitamente grate. |
![]() [Text: With best wishes from Tom Titt. Sources: (a) & (b) p.30.] |
![]() A Cartoon by Mr. David Wilson. Un manifesto di Mr. David Wilson. [The musical score is taken from the Chopin Prelude op.28/24 in d minor. Underneath are people presumably queueing for tickets or arriving for the concert. Sources: (a) & (b) p.35.] |
![]() From "San Francisco Evening Post". Dal "San Francisco Evening Post". [Title: "De Pachmann Hears Hadley's Symphony." At top: "Hadley's "Four Seasons" Symphony opens with 'Winter' (moderato maestoso F minor 3-4) – with theme as follows –". {musical score}. Underneath: "The second principal theme of 'Winter' is {musical score}. At bottom: "The Music Master Shows His Approval of the First Movement "Winter" at the San Francisco Orchestra's Rehearsal. The composer/conductor is Henry Kimball Hadley (1871-1937). His Symphony No. 2 in F minor "The Four Seasons" is dated 1901. In 1911 he became the first conductor of the newly formed San Francisco Symphony. The cartoon probably belongs to January - February 1912, when Pachmann was 64. Sources: (a) & (b) p.37.] |
![]() Telegram to de Pachmann from three Scotch admirers. Telegramma inviato a de Pachmann da tre ammiratori scozzesi. [(Stamp:) Birmingham Telegraph ? 11 Nov(?) (19)15 (Text:) Handed in at: Birmingham Words: 27 Received here at: 3.?2? Mr. Vladimir de Pachmann Town Hall Bham Three Scotch admirers come from Edinburgh hope you may be kind enough to play Si Oiseau J'étais of Henselt tonight Sources: (a) & (b) p.45.] |
![]() L'ultimo programma campilato [compilato]. [The last program compilation. Source: (c) p.4.] |
![]() Carlo Canevari Dis. [Carlo Canevari, sketch from a photograph by Victor Georg, 1920s. Source: (c) cover.] |
![]() [De Pachmann at seventy-five. Photo by G. Maillard Kesslere. Inscription: "To my dearest friends Alice & Francesco Pallottelli Corinaldesi. With much love. Vladimir de Pachmann. Source: (c) p.1.] |
![]() Commento umoristico dell' Yorkshire Herald, York. [Humorous commentary from the Yorkshire Herald, York. (1925) Source: (c) p.5.] |
![]() [Source: (c) p.7.] |